giovedì 28 dicembre 2023

Sussex Carol


Il canto natalizio tradizionale inglese dal titolo Sussex Carol è conosciuto anche come On Christmas Night True Christians Sing o On Christmas Night All Christians Sing (dal primo verso).

Il vescovo irlandese Luke Wadding inserì il testo e la melodia per la prima volta in una raccolta musicale intitolata Small Garland of Pious and Godly Songs (1684). Non si sa se Wadding fosse o meno l’autore del canto.

La versione più conosciuta oggi è quella di Ralph Vaughan William e Cecil Sharp che agli inizi del XX  trascrissero il testo dopo averlo sentito cantare da una certa Harriet Verral di Monk's Gate nel Sussex (da cui il titolo Sussex Carol).

The Sussex Carol,  a video from The Tailor of Gloucester


I

On Christmas night all Christians sing

To hear the news the angels bring.

News of great joy, news of great mirth,

News of our merciful King's birth.

II

Then why should men on earth be so sad,

Since our Redeemer made us glad?

When from our sin he set us free,

All for to gain our liberty?

III

When sin departs before His grace,

Then life and health come in its place:

Angels and men with joy may sing

All for to see the new-born King.

IV

All out of darkness we have light,

Which made the angels sing this night:

"Glory to God and peace to men,

Now and for evermore, Amen!"

                    

Traduzione del testo in Italiano

I

La notte di Natale tutti i cristiani cantano

e ascoltano la novella degli Angeli.

Novella di grande gioia e di grande allegria

novella della nascita del nostro Re misericordioso.

II

Perchè dovrebbero gli uomini sulla terra essere così tristi

visto che il nostro Redentore ci ha reso felici?

Quando dal nostro peccato ci ha liberato,

per raggiungere la nostra libertà?

III

Quando il peccato si allontana davanti alla sua grazia divina

allora la vita e la salute subentrano al suo posto:

angeli e uomini possano cantare con gioia

tutti per vedere il Re appena nato.

IV

Dalle tenebre è spuntata la luce,

che ha fatto cantare gli angeli questa notte:

"Gloria a Dio e pace agli uomini

ora e sempre, Amen!"

martedì 19 dicembre 2023

La magia del Natale di Beatrix Potter

Nei racconti di Beatrix Potter si trova spesso il riferimento al Natale e alle sue tradizioni. Biglietti di auguri, letterine, cartoline natalizie, disegni di coniglietti attorno a tavole imbandite e tante storie testimoniano quanto questa festa sia presente nei lavori della scrittrice. 

Museo & Shop di Gloucester

Quello che probabilmente è il racconto più evocativo del Natale è Il Sarto di Gloucester,  pubblicato in edizione limitata nel 1902 e in quella commerciale nell'anno seguente. Da molti è considerato uno dei racconti più belli della scrittrice. Lei stessa dichiarò che era il suo preferito.! (anche il mio!)

Museo & shop di Glouchester
La storia è quella di un sarto a cui viene commissionato dal Sindaco il vestito per il suo matrimonio la cui consegna dovrà essere la mattina del giorno di Natale. 

Purtroppo una febbre improvvisa impedisce al povero sarto di portare a termine il lavoro di cucitura. E mentre il suo fedele gatto si prenderà cura di lui che è costretto a rimanere ammalato a letto,  gli intraprendenti topini cuciranno il gilet al suo posto!:)

Museo & shop di Gloucester

Questo racconto è ambientato la vigilia di Natale, il giorno in cui gi animali, secondo credenze popolari, hanno facoltà di parlare.  

 Il libro fu dedicato a Freda la bimba dei Moore. 

Mia Cara Freda, Poichè sei un appassionata di fiabe, e sei stata malata, ho scritto una storia tutta per te, una nuova che nessuno ha letto prima. E la cosa più strana a questo proposito è che ho sentito nel Gloucestershire, e che è vera, almeno per il sarto, il gilet, e il "Non più filo!"

Natale 1901 

Infatti, il racconto è basato su un avvenimento che accadde a John Pritchard (1877-1934), il 'vero' sarto di Gloucester a cui venne commissionato la preparazione di un panciotto del vestito per il nuovo sindaco!. 

Un sabato mattina, dopo aver lasciato incompiuto il lavoro nel suo negozio si meravigliò di trovarlo terminato il lunedì. Solo un'asola non era stata cucita perchè 'non c'era più filo'. In realtà erano stati i suoi assistenti a finire il lavoro e la vicenda divenne una leggenda locale. 

Beatrix venne a conoscenza della storia mentre si trovava a casa degli Hutton a cinque miglia a sud di Gloucester. Dopo aver ascoltato il racconto della cugina Caroline riguardo ai fatti accaduti,  chiese di visitare  il giorno successivo  la bottega del sarto al numero 45 di Westgate Street. 

Durante la visita, Beatrix realizzò i disegni degli splendidi edifici della città cattedrale di Gloucester, tra cui il n.9 College Court sede dell'attuale museo e shop (la stupenda cattedrale è stata tra le più belle location dei film di Harry Potter).

Cattedrale di  Gloucester

Cattedrale di Gloucester

Proprio a due passi dalla cattedrale si trova il negozio del Sarto di Gloucester che oggi è un delizioso piccolo museo e negozio interamente dedicato a Beatrix Potter e a questo suo meraviglioso racconto.


Esterno del Museo & shop di Gloucester

Gli interni sono ispirati alla storia e ai disegni! la visita è un vero è proprio viaggio nella fantasia che si trasforma in realtà!. (le foto sono tratte da una mia visita nel 2019).

Replica del gilet esposto nel museo 

Nel piccolo museo di trova la replica del gilet del sarto di Gloucester realizzato nel 1980 con l'abito da sposa della moglie dell'Alto Sceriffo del Gloucestershire. Le sei ricamatrici  hanno impiegato quattrocento ore a ricamare e fare ricerche sul progetto, per realizzare il gilet come quello illustrato nel racconto. 
In realtà la fonte dell'ispirazione dei disegni fu un gilet del XVIII sec. oggi nelle collezioni del Victoria and Albert Museum di Londra putroppo non in esposizione ai visitatori (all'epoca della scrittrice era a museo di Kensington). 
Il gilet era parte dell'abito indossato dagli uomini per le occasioni di corte. Il ricamo fu stato eseguito in un laboratorio professionale, con seta colorata, punti pieni e nodi francesi. I bordi anteriori sono rivestiti con rete di seta e il bordo con un filo di ciniglia rivestito.
 
Museo & shop di Glouchester

Museo & shop di Gloucester



Museo & shop di Gloucester

Museo & shop di Gloucester

Il Sarto di Glouchester non fu l’unica fiaba natalizia: nel 1909 Beatrix ne scrisse un'altra  in una versione più al 'femminile' con protagonista una vecchietta di nome Sally Benson che da sola viveva in un cottage con il tetto di paglia. 

In italiano il titolo del racconto è stato tradotto in 'L'orologio di Sally' mentre l'originale inglese è 'Wag by Wall'. La storia fu pubblicata solo nel 1944 ad un anno dalla morte della scrittrice.

I topini del Sarto di Glouchester in questa storia sono sostituiti dai piccoli gufetti grazie ai quali la povera Sally troverà un prezioso oggetto che le permetterà di ricongiungersi con la piccola nipotina. 

Purtroppo la storia non fu illustrata dalla scrittrice e nella 'Raccolta di Natale di Peter Coniglio", ed. Sperling e Kupfer, 2014 oltre al racconto, sono stati inseriti alcuni dei suoi acquerelli.  

In questo volume trovate tante curiosità e collegamenti delle storie di Beatrix Potter con il Natale (non è solo un libro per i più piccini, anzi, consigliatissimo a tutti quelli che amano il Natale e Beatrix Potter!)

Fonti del post:

- Museo di Gloucester: (link) 

- Originale del gilet al V&A (link

- Racconto della mia visita a Gloucester (link)

- Filmato su you tube dell'animazione del racconto (link)

Le foto a Gloucester sono state scattate dal me durante un viaggio nel 2019

Titolo ed edizione del libro sono citati nel post 



giovedì 14 dicembre 2023

La magia del Natale di Tasha Tudor

Oggi scrivo di Tasha Tudor una scrittrice ed illustratrice americana che amo tantissimo e che purtroppo è poco conosciuta in Italia e non è stata mai tradotta nella nostra lingua.





Nata nel Massachusetts nel 1915 e vissuta fino al 2008, oggi in America è una delle autrici più amate. Sin da bambina manifestò amore per la natura e incredibili abilità artistiche. 
Nei suoi libri si ritrovano le meravigliose atmosfere e i paesaggi del New England: ...  Massachusett... Connecticut... New Hampshire... Vermont...
La prima storia fu Punpkin Moonshine pubblicata nel 1938.







Tasha Tudor ha illustrato circa cento libri e ha ricevuto moltissimi premi ed onori! Visse all’insegna della semplicità e del calore della casa (rifiutò l’acqua corrente fino a quando il suo figlio più giovane ebbe cinque anni!). 
Amava la cucina, il ricamo, l’intreccio dei cesti, il giardinaggio e le tantissime faccende domestiche e agricole tipiche della vita di campagna.




Ebbe due mariti e quattro figli che vivono nelle foreste del Vermont. Oggi la sua casa è un museo non visitabile al momento e i libri sono tradotti in moltissimi paesi. Uno dei più famosi è Corgiville fair pubblicato nel 1971 che fu il primo di una serie di testi ispirati ai corgi, di cui era una vera appassionata. L'ultimo fu Corgiville Christmas, pubblicato nel 2003.


Tasha Tudor e il Natale

L'idea del Natale di Tasha Tudor è per tutte coloro che amano una vita fatta di cose semplici come le gioie di un focolare domestico, una casa in campagna, un camino scoppiettante, i cottage nella neve, le tradizioni, la preparazione dell’avvento, il profumo dei biscotti fatti in casa e tanto altro ancora.
Tutto  infonde un senso di tranquillità, di benessere, di relax ma anche di voglia di reinventarsi il Natale con le atmosfere di una volta e immagini, profumi e sapori di un tempo e spesso dimenticati. 


A tema Natalizio consiglio il libro 'Forever Christmas, Illustrated by Tasha Tudor, written by Harry Davis, photographs by Jay P (testo solo in inglese, ma ormai siamo abituati a non avere questo tipo di libri tradotti in italiano!)
Leggendolo si ha la possibilità di capire di più lo stile di Tasha e come ella riusciva a ricreare la giusta atmosfera in famiglia durante le festività. 
Harry Davis, l'autore, racconta la sua personale conoscenza mentre il fotografo Jay Pal, con suggestive foto, mostra Tasha nelle attività di casa.
Alcuni disegni accompagnano la narrazione. 





Harry Davis, appassionato e amico della Tudor sin da bambino, è stato più volte ospite nel Corgi Cottage, la casa completamente immersa nella natura e senza alcuna tecnologia (la Tudor scelse una vita completamente scevra da ogni modernità!).  

Davis racconta molte curiosità della vita privata dell'autrice: dal tè preferito all'immancabile profumo della casa, alla preparazione dell'avvento a quella dei doni tutti rigorosamente fatti a mano. Piccoli animali cuciti o intagliati nel legno oppure biscotti e conserve appositamente confezionate. 

Forever Christmas, Illustrated by Tasha Tudor,
witten by Harry Davis, photographs by Jay Pal
  

Tasha Tudor sognò un idilliaco mondo che riuscì a ricreare nella sua fattoria. Come spesso accade nei racconti del Natale anche il paesaggio innevato contribuisce a creare la giusta atmosfera. La neve, modellata come un igloo, diventa una bellissima lampada della natura con una candela luminosa nel suo interno. Un capitolo è dedicato ai biscotti con una piccola ricetta da provare. E ancora.... la passeggiata nei boschi silenziosi alla scoperta di un presepe illuminato... la cena di Natale....la visita in slitta a casa di amici ....! Che meraviglia! :)

Ci sono, inoltre, anche alcune delle splendide illustrazioni tratte da altri testi e fotografie a colori.  Per me Forever Christmas è un 'forever green', uno di quei libri da leggere per prepararsi all'avvento e alla magia del Natale!

Consigliatissimo così come lo sono tutti i suoi libri quelli scritti ed illustrati. Tra i tanti segnalo Il Giardino Segreto e Piccole Donne

Per saperne di più su Tasha Tudor visitate il sito web ufficiale: 

 https://www.tashatudorandfamily.com/

N.B. Sul web trovate molte informazioni in lingua giapponese poichè è molto conosciuta e apprezzata nel Paese del Sol Levante (nel 2020 hanno trasmesso una serie tv!)

mercoledì 13 dicembre 2023

13 Dicembre. Le tradizioni di Santa Lucia

 


In Italia e in Svezia le  tradizioni di Santa Lucia rappresentano la luce e la promessa del rinnovamento della primavera.
Lucia era una vergine cristiana di Siracusa, martirizzata durante le persecuzioni della fine del terzo secolo. Prima della riforma del calendario gregoriano la sua festa cadeva il 13 dicembre in occasione del solstizio d’inverno. Un detto antico recitava “Santa Lucia il giorno più corto che ci sia”!
Le origini storiche risalgono al Medioevo:
in Svezia la storia racconta di una terribile carestia che finì con l’arrivo di una nave che trasportava cibo al cui timone vi era una bellissima donna vestita di bianco. 
In Italia, a Siracusa gli abitanti, afflitti da una grande carestia, si recarono nella chiesa dedicata a santa Lucia per invocare il suo aiuto, e subito una nave approdò nel porto.
Molte sono le tradizioni legate a questa Santa. Mi soffermo su quella svedese poiché sin da bambina ha suscitato in me grande curiosità il fascino delle processioni delle giovani vestite di bianco nei paesaggi tipicamente nordici.

La cerimonia in chiesa (sweden.se)

La tradizione svedese prevede che il 13 dicembre la figlia maggiore si alza prima dell’alba, si veste con un abito  bianco con una fascia rossa e una corona di candele (utili per vedere nel buio) e di bacche, e porta caffè e i  biscotti preparati il giorno prima ai membri della famiglia.
All’alba poi, migliaia di bambine con una veste bianca, una candela accesa in mano e una coroncina di candele (elettriche) in testa, illuminano il buio inverno svedese.
La cerimonia all'aperto (quiet time).
Nelle strade e nei luoghi pubblici colei che impersona Santa Lucia, guida un corteo formato da giovani vestire in ugual modo con cappelli e stelle dorate. Il corteo è chiuso da bambini vestiti come folletti. Quest’ultimi cantano canzoni tradizionali natalizie e illuminano l’oscurità con le loro candele. Lucia e le sue damigelle donano brioche allo zafferano (Lussekatter) e biscotti allo zenzero agli spettatori. Questa tradizione del Settecento si ripete tutto il paese e segna il passaggio alle ultime due settimane di Avvento.

Nel paese scandinavo è diffusa una tradizionale canzone di santa Lucia (Luciasången) che non è altro che la celebre "Santa Lucia" napoletana adattata con un testo in lingua svedese.
Alcuni studiosi sostengono che la Lucia svedese non è altro che una visione di Gesù Bambino, il Christkindl.
In tutta Europa, il 13 dicembre si accendono falò e si tengono sfilate con torce accese. In Tirolo, Lucia è una portatrice di doni che consegna i regali alle ragazze, mentre san Nicola ai ragazzi.

Tradizionali biscotti svedesi (sweden.se)

sabato 9 dicembre 2023

Il Natale Vittoriano

 


Although the birth of Christ has been celebrated for the best part of 2,000 years, it only became a festival as we know it in Victorian times.
In 1837 a young Victoria became Queen. Under her reign Christmas flourished as never before. Victoria and Prince Albert, her consort,  gave birth to many of the traditions that are today indistinguishable from the holiday itself. Their Christmas provides perfect opportunity to promote family value trought trees, cards, dinners, presents, and carols are all either products. The Victorian's love rich decorations, entertainments, and sumptuous culinary delight. The preparation and eating of the feast, decorations and gift giving, entertainments and parlour games - all were essential to the celebration of the festival and were to be shared by the whole family. 
Thanks to many Victorian painters we can see how they spent Christmas and which are their primary Christmas elements.  

Anche se la nascita di Cristo risale a 2000 anni fa, il Natale che conosciamo oggi deve gran parte delle sua tradizioni all'epoca vittoriana
Nel 1837 la giovane Victoria divenne regina. Sotto il suo regno natale fiorì come mai prima. Con Victoria e il principe consorte Albert, sono nate molte delle tradizioni che oggi caratterizzano questa festività.  Il principe fu un grande sostenitore della famiglia e delle tradizioni che portò con sè dalla Germania. Le immagini vittoriane ci riportano decorazioni, doni, canti e cene. E' il Natale che un po' tutti sognano, con quel calore della casa e della famiglia che spessi si fa fatica a trovare ai nostri giorni.  
Grazie a molti pittori vittoriani possiamo ammiare come era il loro Natale e quali gli elementi che lo caratterizzavano...

... Dinner ...


Victoria dining tables were adorned with candels, sparkling crystal and beautiful china. Christmas dinner was a grand family affair for those who could afford it with a goose, chicken or roast beef. The roast turkey tradition also has its beginnings in Victorian Britain. 
Flowers, foliage and fruit are artistically arranged on tables. Everything  was the mark of an elegant dinner party. 
On the tables crackers were pulled and everyone exchanged gifts before playing parlour games. Crakers were invented on 1846, by Thomas J. Smith, a London confectioner. He had a great idea for selling more sweets at Christmas wrapping a bon-bon in a twist of coloured paper, added a love note, a paper hat and a banger mechanism which was said to have been inspired by the crackle of a log fire!

Per coloro che ovviamente poteva permettersi un Natale agiato, la tavola da pranzo era adornata con candele, cristalli scintillanti e finissime porcellane. L'epoca vittoriana introdusse l'usanza di servire a Natale il tacchino arrosto. Le pietanze erano servite in maniera molto artistica con frutti e fiori e foglie di stagione all'insegna dell'opulenza e dell'eleganza.
Anche la tradizione dei Cracker risale a questo periodo. Nel 1846 Thomas J. Smith, un pasticcere di Londra ebbe una grande idea per vendere più dolci a Natale avvolgendoli in carta carta colorata aggiungendo un meccanismo ispirato al crepitio del fuoco. Ancora oggi i crakers sono una tradizione molto in voga!


...Tree...



The Illustrated London News, 1848
Although Prince Albert was not personally responsible for bringing the festive tree to Britain, the illustration showing the royal family gathered round the tree at Windsor Castle, attracted a great deal of attention when it appeared in the Christmas supplement to the Illustrated London News in December 1848. In Germany, his birthpalce, it was a centuries old tradition dating back to pre-christian times. The Royal Family observed enthusiastically custom of bringing a tree into the house and decorating it with candles and gifts. The practice had been introduced by Queen Charlotte in the 18th century, but this article helped spread the fashion to the rest of society.

Anche se non fu proprio il principe Alberto a portare la tradizione dell'albero di Natale in Gran Bretagna, l'illustrazione che mostra la famiglia reale riunita intorno all'albero al Castello di Windsor, attirò molta attenzione quando apparve nel supplemento Natale di Illustrated London News nel dicembre 1848. In Germania, paese natale del Principe era una tradizione secolare che risale al periodo pre-cristiano. La famiglia reale osservò con entusiasmo l'usanza di decorare l'albero con candele e regali. La pratica era stata introdotta dalla regina Charlotte nel 18 ° secolo, ma la pubblicazione dell'illustrazione contribuì a diffondere il mito e la leggenda!.




...Caroles...


The Victorians considered carols to be a delightful form of musical entertainment, and a pleasure well worth cultivating. They loved music and, as part of their holiday celebrations, began to revive old medieval English carols. They also composed new ones, both secular and religious, It became common for middle and upper middle class Victorians to have a piano or organ in their parlors. After the Christmas feast, the family would gather around to sing Christmas carols like "O Christmas Tree" and "Silent Night" from Germany.

Nel periodo vittoriano i canti erano considerati una deliziosa forma di intrattenimento musicale e come parte integrante delle loro celebrazioni festive. Diversi canti medievali inglesi furono riadattati ma molte furono anche le composizioni nuove, sia laiche e religiose. Divenne comune per le classi medie avere un pianoforte o organo nei propri salotti. Dopo la cena di Natale, la famiglia si riuniva per cantare canti natalizi come "O Christmas Tree" e "Silent Night" originari dalla Germania.



...Church...

John Ritchie - Christmas Day

Traditionally on Christmas Day church bells called everyone for scripture readings interspersed with carols.
Although Christmas songs had been sung by wassailers from the 15th century, it was only in Victorian times that they began to be sung in churches. Silent Night, for example, was written in Austria and was only translated into English in 1871 when it was added to the Methodist hymnal.

Tradizionalmente il giorno di Natale le campane chiamavano tutti in chiesa per le  letture bibliche intervallate da canti natalizi.
Anche se le canzoni di Natale era stato cantato dai wassailers dal 15 ° secolo, fu solo in epoca vittoriana che cominciarono ad essere cantate nelle chiese. Silent Night, per esempio, è stato scritto in Austria ed stato tradotto in inglese nel 1871.

Thomas Falcon Marshall _Christmas Morning 1865

...Skating...

Victorian Skaters- Wernr Wills
The first book concerning ice skating was published in London in 1772. The book, written by a British artillery lieutenant, Robert Jones, describes basic figure skating forms such as circles and figure eights. The book was written solely for men, as women did not normally ice skate in the late 18th century. 

Il primo libro sul tema del pattinaggio su ghiaccio è stato pubblicato a Londra nel 1772. Il libro, scritto da un tenente di artiglieria britannico, Robert Jones, descrive le forme di base di pattinaggio artistico, come cerchi e figure a otto. Il libro fu scritto esclusivamente per gli uomini poichè le donne iniziarono normalmente pattinare sul ghiaccio nel tardo 18 ° secolo. 


mercoledì 22 novembre 2023

Edith Holden tra diari, biografie, spin-off e ristampe

 

Edith Blackwell Holden nacque nel 1871 a Moseley un sobborgo di Birmingham. Era la terza di sette figli di un piccolo fabbricante di colori e vernici. Il suo The Country Diary of an Edwardian Lady (trad. Diario di campagna di una signora inglese del primo novecento) scritto nel 1906 è tra i capolavori assoluti del genere diaristico. Splendide illustrazioni accompagnate da poesie e versi dei più autorevoli scrittori inglesi, unitamemte al raccondo minuzioso delle giornate fanno di questo volume un vero capolavoro! 

The Country Diary 1906 - Edizioni in lingua italiana ed inglese

Il diario è un affresco vivido della campagna inglese del primo novecento. Le piccole faccende quotidiane...le gite in bicicletta...le sfumature della natura...i colori dei campi...il susseguirsi delle stagioni...la bellezza della fauna selvaggia...la dolcezza della flora...e tante poesie accompagnate da illustrazioni stupende!  
La trascrizione dei giorni da parte della Holden, avvenne per uso personale e privato: solo alla morte del marito, l'erede del diario, la nipote Rowena Stott nel 1977 autorizzò una prima  pubblicazione. L'enorme successo portò ad un susseguirsi di edizioni.
Occorre però precisare che la scrittrice già nel 1905 aveva annotato le sue osservazioni in un diario che rimase nelle mani di una certa famiglia White fin quando non fu consegnato alla nipote.

The Nature Notes 1905 - Edizioni in lingua italiana ed inglese

Questo diario, scritto in bozza, fu dichiarato autentico della Holden e stampato con il titolo The Nature Notes of an Edwardian Lady. Le impostazioni grafiche e di scrittura sono le stesse del diario già pubblicato anche se, essendo stato scritto in precedenza, era un lavoro meno descrittivo ma ugualmente bello ed interessante!

Ecco, quindi, i volumi nelle versioni originali in lingua inglese:

Entrambi i diari nelle edizioni in lingua inglese

- The Country Diary of an Edwardian Lady, prima edizione in inglese anno 1977 editore Michel Joseph/Webb e Bower (scritto nel 1906) - Diario di campagna di una signora inglese del primo novecento, prima edizione in italiano anno 1979, editore Arnoldo Mondadori.

The Nature Note of an Edwardian lady, prima edizione in inglese anno 1989 editore Webb & Bower (scritto nel 1905Appunti sulla natura di una signora inglese del primo novecento, prima edizione in italiano anno 1989, editore Arnoldo Mondadori.

Entrambe le citate versioni in italiano sono fedelissime, per stampa e grafica, a quelle in lingua inglese.

Del primo volume pubblicato Diario di campagna di una signora inglese del primo novecento (quello scritto nel 1906) è uscita la ristampa nel 2023 a cura dell’editore Elliot.

La ristampa del diario a cura dell'editore Elliot, 2023

I due Diari sono dei veri e propri gioielli dell'editoria.  Sebbene Edith Holden non sia stata la prima a scrivere testi del genere, è indubbio che i suoi siano tra i più belli mai realizzati.

Per conoscere la vita della scrittrice l'unica biografia in italiano Una lady nella campagna inglese di Sara Staffolani è stata pubblicata dalla casa editrice  flower-ed nel 2018. 
Cresciuta in una famiglia benestante, Edith manifestò l'amore per la natura sin da ragazzina. Ebbe un educazione liberale, frequentò le scuole di arte in periodo in cui per le donne era difficile potersi affermare e frequentare ambienti di studio e cultura.


Biografia a cura di Sara Staffolani,
Editore flower-ed

In lingua inglese consiglio The Edwardian Lady: The Story of Edith Holden di Ina Taylor pubblicato da Book Club Associates nel 1980. Questo libro è interessante poichè  oltre ad essere una biografia esaustiva della vita della scrittrice, offre con foto in bianco e nero e disegni a colori uno spaccato del tempo in cui ella visse e delle altre sue opere realizzate.

Biografia in lingua inglese 

Il Diario di campagna ha ispirato tantissimi libri spin-off su arte... giardinaggio...casa... fiori...cucito...decorazioni... agende.... album da colorare.... etc…(tutti in lingua inglese!). La stessa scrittrice ha anche illustrato altri racconti.


Il Christmas Book è uno dei più belli ma se amate le atmosfere country delle case inglesi di una volta c'è anche quello Decorating English Country Style così come quello sui Craft, i lavori artisti, con decine di lavori di cucito...di hobbistica...ricamo da fare a mano proprio come un tempo seguendo ovviamente i mesi dell'anno e il ritmo delle stagioni!.



Esite anche una versione di uno spin-off che potremmo definire decisamente audace scritta da Ethel Nordle una giovane che all'età di diciannove anni sposa il famoso esploratore Horatio Hordle conosciuto per le sue scoperte di alcune popolazioni indigene dell'Amazzonia e della Patagonia. Il diario è uno stravagante racconto delle sue relazioni amorose in assenza del marito scritto nel proprio nel 1906 (la grafica è molto simile al Country Diary ma non ho molte notizie al riguardo!).


Infine, la nipote della scrittrice 
Rowena Stott, colei che ha avuto la fortuna di ereditare i diari, ha pubblicato The Hedgehog Feast, il racconto di una festa a casa di una famiglia di ricci. La storia è a cura della Stott, mentre le illustrazioni ad acquerello sono della zia Edith che, come la nipote precisa, li aveva dipinti dopo il 1911.  


Lo sapevate che dal Diario del 1906 e dalla biografia di Ina
 Taylor è tratta una deliziosa serie tv trasmessa negli anni '80? Stay tuned...di questo scriverò nel prossimo post!:) ...

p.s.Qualche fotografia su alcuni spin-off potete trovarla in mio precedente post.