venerdì 28 febbraio 2014

A Venetian Masquerade

Pietro_Longhi, Il ridotto- link

Mysterious and intriguing the Carnival of Venice is one of the most beautiful in the world!
The first evidence of this Carnival dates back to a document of the Doge Vitale Falier in 1094, where he talks about public amusements and carnival in which the word is mentioned for the first time. The gradual development of this celebration has led over the centuries to a real production of masks techniques and costumes by the craftsmen  called "maschereri" a guild that since the time of the Doge Foscari, possessed a their statutes, dated back April 10, 1436. 



Misterioso ed intrigante il Carnevale di Venezia è uno dei più belli al mondo! 
Una prima testimonianza di questo Carnevale risale ad un documento del Doge Vitale Falier del 1094, dove si parla di divertimenti pubblici e nel quale il vocabolo Carnevale viene citato per la prima volta.   Lo sviluppo graduale di questa  celebrazione ha portato nel corso dei secoli ad una vera produzione di tecniche di maschere e costumi ad opera dei "maschereri" (così erano chiamati gli artigiani adibiti alla fabbricazione di maschere) che fin dai tempi del Doge Foscari, possedevano un loro statuto, datato 10 aprile 1436.

Pietro Longhi, Il Ridotto
By the passing of time masquerade became a fashion able to level all social divisions and authorize the public derision of authority and aristocracy.

Con il passare del tempo, il travestimento diventò una moda in grado di livellare tutte le divisioni sociali e autorizzò la pubblica derisione dell’ autorità e dell’aristocrazia.

Pietro Longhi, La venditrice di essenze - link

Since the thirteenth century one of the most common disguises was the Bauta whose main characteristic was to hide the face. It was used both during the carnival and in everyday life. 
The people who wore it became unrecognizable as the mask hiding his face and altered voice.
Initially, the mask was black then were created Baute with white gypsum. The Bauta was often worn with the traditional black hat called ‘tricorno’ and a 'tabarro’ a black coat originating from the tradition of the eighteenth-century used by aristocracy to hide their identities.



A partire dal XIII secolo una delle maschere più comuni, utilizzata sia durante il carnevale sia nella vita quotidiana, fu la Bauta (o Larva) la cui caratteristica principale era quella di nascondere il volto e di alterare la voce in modo da rendere le persone che la indossavano irriconoscibili. Inizialmente la maschera era di colore nero poi furono create baute bianche di gesso.  La bauta veniva spesso indossata con il tradizionale tricorno nero come cappello e il tabarro, un mantello nero a ruota originario della tradizione popolana usata anche dall’aristocrazia settecentesca per nascondere la propria identità.  


Pietro Longhi, Il Ciarlatano, 1757 - link

Another very common mask was the 'moretta' or 'servetta muta' (mute servant) so called because it is held to the face by a button inside the mouth that did not allow dialogue. It was a small black velvet mask worn with a hat with fine garments and glazes.





Un’altra maschera molto comune fu la moretta o servetta muta chiama così perché si reggeva al volto con un bottone interno da tenere in bocca che non permetteva di dialogare. Era una piccola maschera di velluto nero indossata con un delicato cappellino e con degli indumenti d velature raffinate.

Pietro Longhi, Colloquio tra Baute

Other typical costumes of the times were Gnaga, a simple disguise used by men and women consists of a mask with the likeness of a cat (the people who wore it carried a basket on his arm that usually contained a kitten) and the Bernardone, a disguise used mostly by the common people a disguise used mostly by the common people that consists as a sick woman forced to walk with  crutches.



Altri costumi tipici dei tempi erano la Gnaga, un semplice travestimento da donna utilizzato dagli uomini  costituito da una maschera con le sembianza di una gatta( chi la indossava in genere una cesta al braccio che solitamente conteneva un gattino) e il Bernardone un travestimento utilizzato soprattutto dal popolo che consisteva nel fingersi una donna malata costretta a sostenersi con le grucce.

Pietro Longhi, Il rinoceronte, 1751 - link

Finally, the Medico della Peste (Plague Doctor), one of the most bizarre masks shaped as curved beak associated with the beak of a vulture. The mask impersonating the doctor who was going to visit the patients suffering from this disease. He wore goggles, gloves and a wand used to raised the garments of sick people. It was thought that this dress could guarantee protection from infection to the doctor. The origin seems to be from a French physician, Charles de Lorme, dating back to the sixteenth century.


Infine il Medico della Peste, una delle maschere più bizzarre a forma di becco ricurvo associata al becco di un avvoltoio. La maschera impersonava il dottore che andava a far visita ai pazienti colpiti da questo morbo;  dotato di occhiali, guanti e bacchetta, con la quale sollevava le vesti della gente ammalata. Si pensava che questo abito potesse garantire al medico la protezione dal contagio. L’origine sembra essere di un medico francese, Charles de Lorme, e risalente al XVI secolo.




Pietro Longhi was born in Venice on the 15 November 1702. He was the son of a silversmith, and he showed aptitude for the arts since he  was child. His artistic production was at first of a historical subject, then devoted himself to painting costume that made ​​him famous beyond the borders of the Serenissima. He painted scenes from the life of the peasants and the poor classes of Venetians, and, in the forties, the life of the Venetians, inside and outside the aristocratic palaces. Many of his masterpiece are exposed at Ca' Rezzonico, the magnificent palace Museum of 18th century in Venice 

Pietro Longhi nacque a Venezia 15 novembre 1702. Figlio di un argentiere, fin da bambino dimostrò attitudine alle arti.  La sua produzione artistica fu dapprima di carattere storico, poi si dedicò alla pittura di costume che lo rese celebre anche oltre i confini della Serenissima. Dipinse scene di vita dei contadini e dei ceti poveri veneziani, per poi passare, negli Quaranta, alla vita dei veneziani, fuori e dentro i palazzi. Molti dei suoi capolavori sono esposti al museo Ca' Rezzonico di Venezia sede del Museo del settecento veneziano.

« Fortunato sarà ugualmente il nostro comune amico celebratissimo Pietro Longhi, pittore insigne, singolarissimo imitatore della natura che, ritrovata una originale maniera di esprimere in tela i caratteri e le passioni degli uomini, accresce prodigiosamente le glorie dell'arte della Pittura, che fiorì sempre nel nostro Paese. »
(Carlo Goldoni, Le commedie, X, 1755)

giovedì 13 febbraio 2014

A great love story

Elizabeth Barret Browning (source)
Valentine's Day. I love to remember Robert Browning and Elizabeth Barrett Browning one of most romantic literary couple from the Victorian period. 

Per il giorno di San Valentino mi piace ricordare il grande amore di una delle coppie letterarie più romantiche del periodo vittoriano: Robert Browning ed Elizabeth Barrett Browning 

Elizabeth Barrett Browning, was born on March 6, 1806, into a wealthy family whose fortune came from Jamaican sugar plantations. Her childhood was spent very happily at Hope End, the family's stately home in Herefordshire, England. Elizabeth was a precocious writer of verse. She was the eldest of twelve children, a young girl highly intelligent, dedicated, and determined to become a poet. She outclassed her brothers at Latin and Greek and could soon read in the modern languages of French, Italian, and Portuguese. She lived as a semi-invalid in her father’s house, and had become a bit of recluse till, nearly 40 years old when, Robert Browning was allowed to visit her sick room where they ultimately fell in love. Her prose inspired both Emily Dickinson and Edgar Allan Poe.

Elizabeth Barrett Browning nacque il 6 marzo del 1806 in una famiglia benestante la cui fortuna derivava da piantagioni di zucchero giamaicani. La sua infanzia fu un'infanzia felice presso la casa signorile della famiglia nell' Herefordshire. Elizabeth fu una precoce scrittrice di versi.  Era la maggiore di dodici figli, una ragazza molto intelligente determinata a diventare una poetessa. Aveva un'ottima conoscenza non solo del latino e del greco ma anche del francese, italiano e portoghese. Putroppo fu affetta da una grave semi-invalidità che la costrinse a rimanere in casa di suo padre come una reclusa fin quando incontrò Robert Browing e nacque il loro grande amore.
La sua prosa ha ispirato autori come Emily Dickinson e Edgar Allan Poe .


Robert Browning (source)
Robert Browning was born on May 7, 1812. He had aspired to be a poet from his earliest days in the south London village of Camberwell. 
After his marriage with Elizabeth he lived in devoted happiness with her in Florence until her death fifteen years later. Then he returned for a time to London, but spent much of the latter part of his life again in Italy, whose history and art form the central inspiration of his uniquely original work.
The events of Browning's life do little explain the power and the richness of his verse. He was always true to his vocation but received little public appreciation until the publication of The Ring and the Book in 1868-1869, when he was in his fifties. 
On December 31, 1889, Robert Browning was buried in London's Westminster Abbey in Poets' Corner among the very greatest figures in British history.

Robert Browning nacque il 7 maggio 1812 nel villaggio di Camberwell a Sud di Londra.
Sin da piccolo sognava di diventare un poeta. 
Dopo il matrimonio la coppia si stabilì a Firenze a causa anche del clima più favorevole all salute della moglie.  Trascorsero insieme 15 anni, in splendida armonia. Robert rimase in Italia fino alla morte della moglie che avvenne quindici anni dopo le nozze. Poi tornò per qualche tempo a Londra, ma trascorse gran parte della seconda parte della sua vita di nuovo in Italia, la cui storia e arte costituiscono l'ispirazione centrale del suo lavoro assolutamente originale. 
Gli eventi della vita di Browning spiegano la potenza e la ricchezza dei suoi versi. 
Egli ricevette poco apprezzamento del pubblico fino alla pubblicazione di The Ring e il Libro nel 1868-1869, quando era sulla cinquantina. Il 31 dicembre 1889, Robert Browning fu sepolto a Westminster Abbey nell'Angolo dei poeti tra le più grandi grandi figure della storia britannica.

After reading her poems for the first time, Robert wrote to her: “I love your verses with all my heart, dear Miss Barrett"...

Celebre è la frase della lettera che egli le scrisse dopo aver letto le sue poesie per la prima volta:  "Amo i tuoi versi con tutto il mio cuore, cara Miss Barrett' ...

(image form web)
Elizabeth and Robert exchanged nearly 600 letters during their 20-month courtship before marrying in secret in Marylebone, London in 1846  (her father did not approve of her choice of husband). Shortly after their wedding, they fled to Italy where they lived after until Elizabeth died in 1861.
The couple had a son in 1849. Later, she published her best-known work, Sonnets from the Portuguese, which consisted of a collection of sonnets chronicling the couple’s courtship and marriage. Their literary displays of love became immortal with the renowned line, “How do I love thee? Let me count the ways.” (Sonnet XLIII)

Elizabeth e Robert si scambiaro quasi 600 lettere durante i loro 20 mesi di corteggiamento prima di sposarsi in segreto a Marylebone, Londra nel 1846 (il padre di lei non approvava la sua scelta di marito). Poco dopo il loro matrimonio, fuggirono in Italia, dove hanno vissero fino a quando Elisabetta morì nel 1861. La coppia ebbe un figlio nel 1849. Più tardi, ha pubblicato la sua opera più nota, Sonetti dal portoghese, una raccolta di sonetti che racconta corteggiamento della coppia e il matrimonio in maniera intebsa e rivoluzionaria.
Il loro amore è diventato immortale e affiora nella bellezza del poema "Come ti amo? Fammi contare i modi. "(Sonnetto XLIII)


A project of Baylor University in Waco, Texas (where there is the largest collection in the world of books, letters and other writings of Browning) and Wellesley College in Massachusetts (where these writings were kept since 1930) has made it possible to publish online in their original form the letters of the two poets. Among these is the one that contains the first few lines of the poem better known by Elisabeth: "How do I love thee?" one of the best sonnet of the collection "Sonnets from the Portuguese".

Un progetto tra la Baylor University di Waco in Texas (ove si trova la più grande collezione al mondo di libri, lettere e altri scritti di Browning) e il  Wellesley college nel Massachusetts (dove questi scritti sono rimasti custoditi dal 1930) ha reso possibile pubblicare on line, nella loro stesura originale, le lettere dei due poeti. Tra queste si trova quella che contiene le prime righe del poema più noto di Elisabeth: “How do I love thee?”, un bellissimo inno all'amore che fa parte della collezioni dei 44 poemi dei "Sonnets from the Portuguese".

Vintage postcard from my collection

Sonnet XLIII
How Do I Love Thee?


How do I love thee? Let me count the ways.
I love thee to the depth and breadth and height
My soul can reach, when feeling out of sight
For the ends of being and ideal grace.
I love thee to the level of every day's
Most quiet need, by sun and candle-light.
I love thee freely, as men strive for right.
I love thee purely, as they turn from praise.
I love thee with the passion put to use
In my old griefs, and with my childhood's faith.
I love thee with a love I seemed to lose
With my lost saints. I love thee with the breath,
Smiles, tears, of all my life; and, if God choose,
I shall but love thee better after death.

Elizabeth Barrett Browning 
from Sonnets From the Portuguese, 1845 (published 1850)


Sonetto XLIII
In quanti modi Ti Amo?

In quanti modi ti amo? Fammeli contare.
Ti amo fino alla profondità, alla larghezza e all'altezza
Che la mia anima può raggiungere, quando partecipa invisibile
Agli scopi dell'esistenza e della grazia ideale.
Ti amo al pari della più modesta necessità
Di ogni giorno, al sole e al lume di candela.
Ti amo generosamente, come chi si batte per la giustizia;
Ti amo con purezza, come chi si volge dalla preghiera.
Ti amo con la passione che gettavo
Nei miei trascorsi dolori, e con la fiducia della mia infanzia.
Ti amo di un amore che credevo perduto
Insieme ai miei perduti santi, - ti amo col respiro,
I sorrisi, le lacrime, di tutta la mia vita! - e, se Dio vorrà,
Ti amerò ancora di più dopo la morte.

Elizabeth Barrett Browning 
(dai Sonetti dal portoghese, 1845)



domenica 9 febbraio 2014

Art & Tea

I never get tired of admiring these masterpieces. 
The tea from the daily ritual becomes art through the ages and history.
 These are some of my favorite paintings about tea time. 
Enjoy them!:)

(all images are copyright of their respective owners)

A Rose from a Suitor by Herbert Blande Sparks

Afternoon Tea by W H Matgeston

A Cup of Tea, Walter Granville-Smith
George Dunlop Leslie  Afternoon Tea 188



Marcus Stone

Tea in the Garden, Richard Edward Miller

Francesco Vinea

George Goodwiln Kinlburne

“Afternoon Treat” by George Goodwin Kilburne

George Dunlop Leslie
Five O'Clock by George Dunlop Leslie. 

Mary Cassat 
Tea Time by Albert Lynch
Women taking Tea by Albert Lynch
High tea by Abbott Fuller Grave

Kostantin Korovin
Five O’clock Tea by Julius Leblanc Stewart
Frederick Childe Hassam by  French Tea Garden

“The order never varies. Two slices of bread-and-butter each, and China tea. What a hide-bound couple we must seem, clinging to custom because we did so in England. Here, on this clean balcony, white and impersonal with centuries of sun, I think of half-past-four at Manderley, and the table drawn before the library fire. The door flung open, punctual to the minute, and the performance, never-varying, of the laying of the tea, the silver tray, the kettle, the snowy cloth.” 
Daphne du Maurier, Rebecca