martedì 31 gennaio 2017

Imbolc

by Warwick Goble
Morgana guardò la statua di Brigida e sentì il potere che se ne irradiava. Ma Brigida non è una santa cristiana, anche se Patrizio lo crede. È la Dea così come viene chiamata in Irlanda. E io lo so: queste donne riconoscono il potere dell'Immortale. Anche se esule, Lei prevarrà. La Dea non abbandonerà mai gli uomini.
(tratto dal libro "Le nebbie di Avalon" di Marion Zimmer Bradley)



Siamo nel pieno giro della Ruota dell'anno. Celebriamo il risveglio della natura con Imbolc la festività celtica che si festeggia il 1 febbraio. Lentamente le ore di luce del giorno si stanno allungando e pian piano dal freddo inverno si passerà alla mite primavera.
Imbolc è come tutte le feste celtiche piena di significati, di leggende e rituali. Il confine con la Candelora cristiana è molto sottile.  E' una festa di purificazione con un chiaro riferimento al risveglio della Natura nel grembo della Madre Terra. 

The Wheel of the Year is an annual cycle of seasonal festivals. We celebrate on 1 february the awakening of nature with a Celtic feast in honor of the return of light. Slowly the days get longer and slowly from the cold winter will move to the mild spring.
Imbolc is like all Celtic festivals full of meanings, legends and rituals. The line with the Christian Candlemas is very fine. It is a festival of purification with a clear reference to the awakening of nature in the womb of Mother Earth. 

venerdì 20 gennaio 2017

Anne Brontë

Anne Brontë in un dipinto realizzato
 dal fratello Branwell Brontë

Nata a Thorton il 17 gennaio del 1820, Anne Brontë era la più piccola delle celebri sorelle. 
Perse la mamma quando poco più di un anno d'età e, a differenza delle sorelle, fu principalmente educata a casa. Diventò poi come Emily e Charlotte, istitutrice presso alcune famiglie dell'epoca. 
Nel 1846 le Brontës pubblicano la raccolta dei loro Poems. Nel 1847 la pubblicazione del suo romanzo Agnes Grey fu in parte offuscata da quella di Cime tempestose scritto dalla sorella Emily. Il romanzo, in buona parte autobiografico, racconta le vicissitudini e le difficoltà incontrate da una giovane donna governante presso due famiglie della facoltosa borghesia inglese di età vittoriana. 


The Brontës at Haworth, Ann Dinsdale, Frances Lincoln limited

Nel 1848 la pubblicazione di The Tenant of Wildfell Hall fece discutere poiché trattava la storia di una donna in fuga da un matrimonio difficile (la stessa Charlotte non approvò il contenuto del romanzo!). Opera troppo audace per l'epoca? Decisamente sì tenuto conto che oltre al riscatto sociale della protagonista, nei vizi e nelle attitudini del cattivo c'erano un po' quelle di Branwell, il fratello consumato dall'alcool e dall'oppio.   


The Brontës at Haworth, Ann Dinsdale, Frances Lincoln limited
Anne scrisse sempre sotto lo pseudonimo di Anne Bell. Morì a soli 29 anni ed è l'unica delle sorelle ad essere sepolte a Scarborough luogo in cui si era recata nel vano tentativo di avere miglioramenti per la sua salute.
L'opera di Anne è stata sempre un po' offuscata dalla celebrità di Charlotte e dalla forza di Cime tempestose. Io ho preferito non scrivere nulla su di lei nel giorno della ricorrenza della sua nascita per godermi un momento più 'intenso' e personale ma oggi per ricordarla voglio condividere le cose che ho fatto in sua memoria:

- ho rivisto Being the Brontë il documentario trasmesso lo scorso luglio dalla BBC in occasione del bicentenario della nascita di Charlotte che racconta la vita quotidiana delle giovani sorelle attraverso l'esperienza di 'essere' una Brontë per un giorno. Tre celebri donne inglesi, la conduttrice Martha Kearney, la scrittice Helen Oyeyemi e la giornalista Lucy Mangan, si trovano a vivere la vita quotidiana del Parsonage e della brughiera;


- ho comprato su ebay una edizione in italiano di Agnes Grey (cercavo quella oscar mondadori e l'ho trovata in vendita presso una libreria di Napoli);


«All true histories contain instruction;though, in some, the treasure may be hard to find, and when found, so trivial in quantity, that the dry, shrivelled kernel scarcely compensates for the trouble of cracking the nut. Whether this be the casee with my story or not:I am hardly competent to judge. I sometimes think it might prove useful foe some, and entertaining to others; but the world may jude for itself» (Agnes Grey, Chapter 1)

«Ogni storia vera contiene un insegnamento; può capitare tuttavia che il tesoro sia ben nascosto e, una volta trovato, risulti esiguo e insignificante, un grinzoso gheriglio rinsecchito che miseramente ripaga la fatica di schiacciare la noce. Se questo sia applicabile o meno alla mia storia, non sono io la persona più adatta a giudicare. Penso a volte che possa risultare utile per alcuni, divertente per altri; ma ognuno può giudicar da sé.»(Agnes Grey, Capitolo 1)

- ho riletto le prime pagine dell'edizione in inglese di Agnes Grey della Penguin comprata in Inghilterra un po' di tempo fa;



- ho dedicato del tempo a sfogliare e rileggere due 'gioielli' dalla mia libreria: The Brontës, Children of Moors e The Brontë at Haworth. Due testi che consiglio a tutti gli appassionati del genere! (Entrambi in lingua inglese)
Nel primo gli autori Nick Manning e Brita Granstrom hanno unita abilità di scrittura e di disegno per raccontare la famiglia Brontë in maniera originalissima (adoro questo libro!. In maniera allegra narra della tragicità dello loro vite. Un modo diverso di immaginarsi le geniali sorelle!)

The Brontës Children of Moors, Mick Manning & Brita Granstrom, Franklin Watt


The Brontës Children of Moors, Mick Manning & Brita Granstrom, Franklin Watt

Il secondo è un libro altrettanto bellissimo da tenere nella libreria e da leggere quando si ha voglia di sentirsi un po' a casa Brontë. Fa parte di quelli che solo a guardarli gli occhi si riempiono e leggendoli ti  senti decisamente nella loro epoca!. Splendide immagini, testi, citazioni ripercorrono ognuno dei membri della famiglia, delle persone a loro vicine e dei poemi e romanzi scritti da ognuno. E' veramente un testo fantastico! La curatrice del Brontë parsonage Ann Dinsdale in dettaglio riporta in questo libro scene della vita quotidiana ad Haworth anche con rare immagini dell'epoca e con un approccio dell'opera bronteana alla luce del contesto storico sociale.





The Brontës at Haworth, Ann Dinsdale, Frances Lincoln limited


The Brontës at Haworth, Ann Dinsdale, Frances Lincoln limited

domenica 15 gennaio 2017

Evenings at Home

"The tea is ready. Lay by your book, and let us talk a little. 
You have assisted in tea-making a great many times, 
and yet I dare say you never considered what kind of an operation it was."
(from A Tea lecture, Evenings at home)
John Aikin (15 January 1747 – 7 December 1822)
Evenings at Home, Frontspiece - 1858 Longman and Co. edition
John Aikin nacque il 15 gennaio del 1747. Fu medico e scrittore inglese. Insieme alla sorella Anna Laetitia Barbauld scrisse tra il 1792 e il 1796 Evenings at Home una raccolta in sei volumi di storie favole, drammi, poesie e dialoghi in favore dell'apprendimento della scienza attraverso le attività pratiche come ad esempio quella della preparazione del Tè.  In a "A Lecture Tea" il maestro insegna all'alunno che fare il tè è una operazione di chimica e con dettaglio spiega tutto ciò che accade per tale preparazione! E' davvero una spiegazione interessante (link)!! Evenings at home affermava che la riforma sociale e politica doveva cominciare in famiglia poiché le famiglie erano responsabili del progresso o del regresso della nazione.


John Aikin was born on January 15, 1747. He was an English doctor and writer. With his sister  Anna Laetitia Barbauld wrote Evenings at Home or The Juvenile Budget Opened (1792–1796) a collection of six volumes of stories fables, dramas, poems, and dialogues that encourage learning science through hands-on activities (in a "A Tea Lecture" the child learns that tea-making is "properly an operation of chemistry" and lessons on evaporation, and condensation follow (link)!!. Evenings at Home makes the claim that social and political reform must begin in the famil and that the families are responsible for the nation's progress or regress.

giovedì 12 gennaio 2017

The Crown


E’ la serie televisiva del momento. Vincitrice ai Golden Globe 2017 dei premi come Miglior serie drammatica e Miglior attrice protagonista in una serie drammatica (Claire Foy), The Crown sta appassionando telespettatori ovunque. E siamo solo all’inizio di quello che è annunciata come una lunga saga che racconta la storia di Elisabetta II in ben 6 stagioni! 

Il cast
The Crown è una serie televisiva anglo-americana creata e scritta da Peter Morgan (sceneggiatore tra l’altro del film del 2006 The Queen) per Netflix un’azienda operante nella distribuzione via internet di film, serie televisive e altri contenuti d'intrattenimento a pagamento. 
The Crown racconta la storia della regina Elisabetta II dal suo matrimonio nel 1947 ai giorni nostri. I primi 10 episodi della prima stagione riguardano gli anni che vanno dal 1947, anno del matrimonio tra Elisabetta e Filippo di Edimburgo fino allo scoppio della crisi di Suez nel 1955.

Claire Foy e Jared Harris

Matt Smith e Claire Foy 

Gli anni e le serie successive racconteranno la storia fino ai giorni nostri. Al momento comunque la serie è stata rinnovata per la seconda stagione. 
Bravissima Claire Foy, giovane attrice inglese che veste i panni della regina Elisabetta in maniera così magistrale da conquistare l’ambizioso Golden Globe! 
Gli attori del cast sono tutti bravissimi: dal principe Filippo interpretato da Matt Smith (l'Undicesimo Dottore nella serie televisiva di fantascienza Doctor Who) a John Lithgow nei panni del primo Ministro inglese Winston Churchill e Vanessa Kirby nel ruolo della sorella minore di Elisabetta la Principessa Margaret. 


Vanessa Kirby nel ruolo della Principessa Margaret
Vedendo The Crown mi si è aperto un po’ un mondo sulla famiglia reale. Molte cose erano per me un po’ scontate ma su altre invece non avevo mai riflettuto! Come ad esempio l’inadeguata istruzione di Elisabetta da bambina (?), il legame stretto e spesso contrastato con la sorella Margaret, l’infelicità che può scaturire il portare sulle spalle un fardello così pesante come la monarchia, l’ombra sempre presente dello scandalo e dell’abdicazione dello zio Edoardo che per amore di Wallis mollò tutto e per questo fu esiliato! 


Alex Jenning e Lia William
nei ruoli del principe Edoardo e Wallis Simpson
Elisabetta è protagonista indiscussa, sola davanti alle rigidissime regole di un protocollo che antepone l’istituzione monarchica a qualsiasi cosa. E il principe Filippo? Inizia a davvero a piacermi (so ben poco di lui!) nella misura in cui egli riesce ad interpretare  i vizi e debolezze della realtà e a viverla anche con un tocco di spericolatezza ed ironia. 



Tutto sommato anche per lui le cose non sono state del tutto facili: marito di una moglie così importante costretto a rinunciare alla propria vita professionale per far largo solo a quella della regina! (Il rapporto con i figli dei sovrani mi ha fatto ricordare quello di Albert e Victoria caratterizzato dalle attenzioni di lui come padre e di quelle rare della madre!) 
Non so fin dove la serie tv si sia spinta nel raccontare la storia vera, ma di sicuro i fatti salienti sono quelli che le pagine di storia raccontano e quindi c’è poco da equivocare. 

Re Giorgio (Colin Firth ne Il discorso de Re e Jared Harris in The Crown)

Re Giorgio era un re 'buono'. Chi non se lo ricorda nel Discorso del Re il celebre film che racconta della sua balbuzie e del sforzo di superare ogni barriera di comunicazione con il suo popolo? Muore il 6 febbraio del 1952. Elisabetta ha appena 26 anni. Un anno dopo avviene la cerimonia di incoronazione. Il resto è storia. Il Re lascia il trono ad una giovanissima figlia impreparata a diventare regina così presto (ad oggi il suo regno conta ben 64 anni!) Elisabetta era il suo orgoglio? E Margaret, la figlia ribelle, la sua gioia? (una puntata ha proprio questo titolo!)  
Le residenze reali sono un’altra delle magnificenze dell’Inghilterra monarchica. La  serie è stata girata in numerose location nel Regno Unito, tra cui Londra, Guildford, le contee di Hertfordshire e Aberdeenshire e negli Elstree Studios di Borehamwood.


Wrotham Park (link)
Le scene ambientate a Buckingham Palace sono girate prevalentemente a Lancaster House, a Wrotham Park e a Wilton House, oltre che in set ricostruiti in studio. Hatfield house è stato utilizzato come interni ( già utilizzato in The King’speech e nella  puntata speciale del Natale del 2003 di Downton Abbey!) 


Hatfield House (link)
Le scene del matrimonio tra Elisabetta e Filippo, ambientate nella cattedrale di Westminster, sono state girate nella Cattedrale di Ely.


Cattedrale di Ely
Le scene ambientate in Kenya sono state girate a Città del Capo, in Sudafrica.
Da mozzare il fiato il castello della Regina Madre in Scozia sulla costa settentrionale della Scozia nella Contea di Caithness oggi di proprietà del Queen Elizabeth Castle of Mey Trust.


Castle of May (link)
Fu acquistato in condizioni di semi abbandono dalla regina madre nel 1952 anno della morte del marito e ristrutturato fu la sua residenza nei mesi di agosto e di ottobre di ogni anno (nella serie se ne parla nell’ottava puntata). Castle of May non dista molto dalla costa scozzese  e gode di una vista che nelle belle giornate arriva fino alle isole Orcadi. E’ davvero stupendo!:)
Pare che per The Crown sia previsto un turnover del cast di attori ogni due anni per consentire ai personaggi reali di avere un aspetto più inverosimile rispetto agli anni che avanzano!.

A questo punto una domanda sorge spontanea: ma i reali, quelli veri, come l’hanno presa?? E' stato escluso ogni coinvolgimento nella serie ma pare che siano stati informati dei fatti attraverso un canale non identificabile, nervosi ed eccitati di un programma fatto senza il loro totale controllo ma rispettosi della produzione. 
D’altra parte chi può essere contento di condividere la propria vita privata con un paio di milioni di persone sparse nel mondo? Chissà oggi, visto il successo conseguito e i premi che la produzione ed il cast sta ricevendo, forse abbiamo un parere positivo? Difficile dirlo, Queen Elisabeth II difficilmente fa conoscere le sue idee personali!:)