…sulle tracce del Grand Tour ...!
In occasione del primo bellissimo ed indimenticabile meeting del gruppo Sanditalians tenutosi a Roma pochi giorni fa, ho scelto di raccontare 'due giorni' da turista nella città eterna ispirandomi al Grand Tour italiano tanto in voga tra gli stranieri soprattutto inglesi a partire proprio dagli anni in cui Jane Austen visse.
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The Traveling Companion by August Leopold Egg (1862) |
Sebbene le origini di questo viaggio risalgono al XVI secolo è nel tardo 1700 e fino al 1900 che il Grand Tour raggiunse il culmine della notorietà.
Generalmente segnava una tappa importante per la vita di giovani rampolli aristocratici che venivano nel nostro paese per completare gli studi attirati dall’enorme patrimonio storico artistico degli antichi monumenti dell'antichità classica, del barocco e del rinascimento. Erano spesso seguiti da un tutore, una persona che poteva fungere da precettore e accompagnatore.
Tra i viaggiatori vi erano anche artisti, studiosi, letterati, diplomatici, pittori, scultori …tutti ambivano a visitare le città italiane che offrivano tesori d'arte inestimabili ed erano fonte di ispirazione artistica per le loro opere.
Lo stesso Edward Austen, fratello di Jane Austen, adottato in giovane età dalla ricca famiglia Knight, fece il suo Grand Tour tra il 1786 e il 1790 all’età di diciotto anni .
Ricordi di questo suo viaggio sono il The Grand Tour Journal e il famoso dipinto esposto a Chawton House che lo ritrae all’età di ventuno anni con uno sfondo di templi e rovine tipicamente italiane.
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Edward Austen Knight |
Roma rappresentava una delle tappe più prestigiose del Grand Tour perchè era considerata il centro di tutta la civiltà occidentale ed offriva la possibilità di ammirare e studiare tutte le arti, da quella classica al barocco e al rinascimento.
L'itinerario che vi riporto di seguito, 'breve ma intenso' (di soli due giorni!), è ovviamente dedicato al nostro meeting e credo che #SandiRomeTour sia un buon titolo da attribuirgli!:)
Keats and Shelley House
Piazza di Spagna
Prima tappa la Keats and Shelley House di Piazza di Spagna, un delizioso museo dedicato ai poeti romantici inglesi che, sulle orme del Grand Tour dedicato ai percorsi dell’arte italiana nei secoli, viaggiarono nel nostro bel paese tra il ‘700 e l’800.
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Ritratto di John Keats Joseph Severn |
La casa è famosa soprattutto per essere stata l'ultima dimora di John Keats, che qui morì nel nel febbraio del 1821, all'età di soli 25 anni assistito dal suo amico pittore Joseph Severn.
Ma il giovane Keats non venne Italia in quel lontano inverno del 1820 per visitare opere d’arte ma bensì per cercare aria mite in grado di curare la tubercolosi che sempre più si impadroniva del suo corpo.
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Interno della Keats and Shelley House |
Nel museo, ricco di cimeli, ritratti, prime edizioni, lettere, si respira un’aria ottocentesca anche se ovviamente è stato ristrutturato negli anni successivi a Keats.
Da visitare un delizioso terrazzino affacciato proprio sulla scalinata, una library room con una delle più belle biblioteche di letteratura romantica del mondo (sono più di ottomila volumi!) , due stanze con libri e bacheche ricche di cimeli e memorie ed infine la camera con il letto in cui John morì affacciata proprio sulla scalinata di trinità dei Monti (al fianco del letto è visibile la sua maschera funeraria).
Non mi risulta che Jane Austen e Keats si siano mai incontrati, ma i due, sebbene con vent’anni di età di differenza l’uno dall’altro, hanno vissuto nello stesso tempo e Keats è morto appena quattro anni dopo di lei.
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La stanza di John Keats |
Nonostante la giovane età Keast ha lasciato un'eredità letteraria di grandissimo valore tanto da collocarlo nell’olimpo dei più grandi scrittori romantici.
Siamo state un piccolo gruppo di visitatrici ed entrare nel museo è stato come fare un piccolo viaggio nel tempo di inizi '800. !
Babingtons Tea Rooms
Piazza di Spagna
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Piazza di Spagna, esterno della Babington's Tea Rooms |
All’uscita della Keats and Shelley Home c’era invevitabilmente ad accoglierci la Babington's Tea Rooms, la sala da tè situata proprio nella piazza di Spagna e dove si ripercorre il rito del tè inglese e si rivive un po’ l’atmosfera di inizio ‘900.
Seppur lontani dall’epoca della Austen, questa sala da tè (aperta nel 1893) contribuisce a rafforzare il giusto english mood dell'intero gruppo Sanditalians.
Nata dall’idea di due audaci signorine inglesi di buona famiglia la sala da tè Babington venne spostata a Piazza di Spagna solo un anno dopo la sua apertura in quello che era definito ‘il ghetto inglese’.
La sala 'riscosse un immediato successo sia perché l’Italia era per gli inglesi la meta del Grand Tour sia perché si inseriva in una Roma che festeggiava il Giubileo e le nozze d’argento dei reali Umberto e Margherita e nella quale affluivano capi di stato ed esponenti dell’aristocrazia e del bel mondo internazionale' (fonte sito babingtons.com)
Oserei definire la Babington's Tea Rooms una tappa d’obbligo per un raduno austeniano come il nostro, evocativo del tempo e dello stile British.
Galleria Doria Pamphili
(Via del Corso)
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Galleria Doria Pamphilj |
Sul finire della giornata, a calar del sole e nel pieno della cosidetta golden hour, ci apprestiamo a visitare la Galleria Dora Pamphilj che oltre ad essere ubicata in un bellissimo palazzo nel pieno del centro storico romano ha un’incredibile collezione privata di quadri e opere d’arte!
Quella dei Doria Pamphilj Landi è un'illustre famiglia di antica nobiltà genovese e romana. Vanta nell’albero genealogico un papa, cardinali, principi ed oggi è una delle poche famiglie dell'aristocrazia romana a conservare i suoi possedimenti, palazzi e tesori privati.
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Galleria Doria Pamphilj |
La Galleria Pampilj Doria con i suoi innumerevoli capolavori esposti, è stato un altro dei luoghi incredibili di questa #SandiRomeTour. Impossibile soffermarsi su tutti gli oggetti ma quando l’arte ti circonda in tal magnificenza le sensazioni di grandezza e di bellezza di avvolgono tutta!
Mi tornano in mente i versi di Keats…’A thing of beauty is a joy forever’…!
La nostra admin del gruppo Annalisa ed io ci siamo godute questo tour ‘rubato’ ai ritmi incalzanti del nostro Sanditalians meeting!:)
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Galleria Doria Pamphilj |
Ed eccoci a sognare un ballo nella bellissima sala ove ancora troneggia un arpa ferma nel tempo! L’opulenza delle sale riccamente adornate con capolavori di ogni manifattura e provenienza, testimonia l’amore per l’arte e l’importanza della famiglia Doria Pamphilj che di generazione in generazione ha saputo conservare e tramandare l’inestimabile patrimonio di beni.
Villa dei Quintili
(via Appia Antica)
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Villa dei Quintili |
Ma se il Grand Tour è dunque un viaggio di formazione, allora è d’obbligo anche una visita alle rovine romane che in questa città abbondano in ogni dove e il cui fascino rappresentò un’attrazione irresistibile dal '700 in poi.
E così, questa volta in compagnia di Benedetta, siamo partite alla volta della Villa dei Quintili, un’enorme domus estesa in un immenso parco proprio al confine sull’Appia Antica.
Si tratta di un complesso di vastissime dimensioni attribuito come proprietà ai fratelli Quintili membri di una famiglia senatoriale di antica tradizione, vissuti alla fine del II sec d.C.
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Villa dei Quintili |
Ricchi proprietari terrieri ebbero incarichi per conto dell’imperatore Marco Aurelio tali da consentire ai fratelli una carriera politica importante. Uniti in vita ma anche nella morte che avvenne per mandato dell’imperatore Commodo intorno al 182 d. C.
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Via Appia Antica |
La villa è davvero molto bella e affaccia proprio sull’Appia Antica che tra ville, vecchie rovine, insegne, tombe, è uno dei tratti di via romana più suggestivi da visitare!.
Il Gran Ballo
(Casa Caburlotto)
E’ proprio come un Grand Tour di tutto rispetto eccoci al ballo finale!
Eh sì, tra le tantissime cose belle del nostro Sanditalians Meeting il ballo è stata proprio una ciliegina sulla torta. Se ami Jane Austen impossibile che almeno una volta nella vita non hai sognato di ballare come un'eroina dei suoi romanzi!! (ancor di più con un Darcy Fitzwilliam o un Sidney Parker come cavalieri!).
Jane Austen amava i balli e li usa spesso nei suoi romanzi. Poiché gli schemi dei passi e dei movimenti erano spesso complicati richiedevano molta pratica. Il protocollo era ben codificato e i codici di comportamento rigorosi (per fortuna c'erano dei manuali per imparare tutto!)
Grazie al maestro Paolo Di Segni, abbiamo avuto l'opportunità di muovere anche noi Sanditalians i primi passi nei balli Regency. Siamo proprio all’inizio del Meeting è qual miglior modo di iniziare se non con il Northdown Waltz?
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Balli Regency a Casa Caburlotto! |
Complicato? ...abbastanza sopratutto all'inizio...poi è tutto in discesa!! :)
La storia del valzer risale infatti al 1500 ma divenne di moda a Vienna intorno al 1780, diffondendosi in molti altri paesi e, negli anni a seguire, anche in Gran Bretagna. Durante il periodo della Reggenza non fu considerato socialmente accettabile e fu oggetto di diatribe, caricature e barzellette anti-valzer ('ribelle ed indecente' lo descriveva l'Oxford English Dictionary!)
Fu comunque una danza rivoluzionaria che entrò nelle sale delle Assembly Rooms ove si riunivano le classi alte per i loro intrattenimenti.
Questo ballo, come tutte le cose che abbiamo fatto, visto e detto in questi giorni è stato fantastico!:)
Un grazie di cuore alle organizzatrici del meeting del gruppo Sanditalians e a tutte le fans #Sidlotte, donne tenaci, appassionate, audaci, temerarie e innamorate perse di ...Sidney…pardon… di Jane Austen & Co.!:) che hanno contribuito a rendere questa esperienza unica e che speriamo sia ripetibile nei prossimi compleanni che verranno!:)