La vita della protagonista della storia che sto per raccontarvi è ancora oggi avvolta nelle nebbie della leggenda e del mistero ed è raccontata nel romanzo ‘Il Vento di Hastings’ di Morgan Llywelyn una scrittrice americana figlia di genitori irlandesi.
L'autrice iniziò la sua carriera nello sport arrivando poi, per una serie di eventi personali, alla scrittura grazie alle ricerche sulle vicende degli antenati della propria famiglia. ‘Il Vento di Hastings’ è il suo romanzo d’esordio e fu pubblicato nel 1978.
Ad Hastings, nel sud dell’Inghilterra, si tenne la famosa battaglia di conquista dell'isola da parte del Duca di Normandia. Fu un evento decisivo che segnò la fine della dinastia anglosassone e l'inizio di quella normanna. Il combattimento ebbe luogo il 14 Ottobre del 1066 tra l'esercito di soldati normanni, bretoni e francesi guidati dal duca Guglielmo e l'esercito Anglo-Sassone comandato da Re Aroldo.
'Il vento di Hastings' è narrato in prima persona proprio da Edyth, moglie del re, donna forte e coraggiosa figlia di Ælfgar, Conte di Mercia vissuta probabilmente proprio fino al 1066.
Una premessa è doverosa: è un ROMANZO di ambientarne storica, non un biografia o addirittura una autobiografia e come tale è un misto tra storia e finzione.
Prendo spunto dal sottotitolo di copertina per dirvi che ‘nel leggere questo romanzo sentirete sulla pelle la passione, la violenza, l’ignoranza, la sporcizia, la superstizione e la bellezza semibarbarica della vita medievale’.
E a mio parere è proprio così anche se occorre chiudere un occhio su qualche termine un pò improbabile utilizzato nella traduzione e utilizzato nei dialoghi vista l'epoca di ambientazione del romanzo (ma devo riconoscere che avendo letto solo la versione italiana qualche errore potrebbe essere anche frutto di un adattamento del testo alla traduzione!).
Ma veniamo al racconto: siamo nel 1066 e la battaglia di Hastings ha appena avuto luogo. Edith è nascosta in una capanna nel bosco ed aspetta che gli invasori si allontanino.
Suo marito, Re Aroldo, è stato appena ucciso in battaglia. Edyth porta nel suo grembo l’aetheling, il legittimo erede del re e ha con sé i suoi figli avuti dal precedente matrimonio con il principe Griffith del Galles.
Da qui inizia il racconto a ritroso nel tempo che ci accompagna nei ricordi della sua infanzia in Mercia nel castello di famiglia, del suo esilio in Irlanda quando il padre cade in disgrazia, dell’inaspettato matrimonio col Principe del Galles e, infine, negli ultimi anni quando diventa la moglie di Aroldo, re d’Inghilterra e colui che aveva giustiziato il suo amato principe Griffith.
Edyth è donna forte, ostaggio di matrimoni combinati dalla famiglia (il primo dal padre, il secondo dai fratelli) ma non si piega. Fiera e indomita affronta il suo destino con coraggio. Amerà il Galles come la sua terra. Crescerà con onore i figli di Griffith e alla morte di quest’ultimo avvenuta proprio per mano di Aroldo, ne conserverà per sempre la memoria e l'onore di guerriero.
Le nozze con Aroldo sono una sorpresa anche per lei.
Ma il corso della storia è impervio e Aroldo da carnefice di Griffith diventerà la vittima di Guglielmo il Conquistatore (ancora oggi quella normanna è l’unica invasione e conquista dell’Inghilterra!).
Ho scelto il personaggio di Edyth perché la storia antica è piena di figure femminili valorose di cui si sa poco ed Edyth, tra leggenda è realtà, incarna lo spirito libero e indomito di tante donne che hanno dovuto sottostare a scelte di potere e di convenienza.
Questo romanzo richiama temi a cui tengo molto: il coraggio delle donne, la lealtà, l’amore per i propri figli, l’onore della famiglia, l’Inghilterra, la cultura celtica e tanto altro ma racconta anche di un passato di guerre dal quale non possiamo non trarre insegnamento!.
Purtroppo ben poco si conosce realmente di questa storia e di Edyth e dei suoi figli si perdono le tracce proprio dopo la battaglia.
Dunque, per me Edyth è un ‘Faro nella Nebbia’ della storia che aleggia nel mistero e nella leggenda e che rende immortale una donna per molti versi straordinaria!
Una curiosità: la fonte storica più preziosa che documenta l'invasione normanna nell'isola è l’Arazzo di Bayeux, un ricamo ad ago tracciato con fili di lana lungo circa 70 mt e largo 50 cm costituito da varie pezze di lino. Contiene la raffigurazione di 626 personaggi: 250 tra cavalli e muli, 550 animali di ogni genere, 37 edifici, 49 alberi oltre a castelli, chiese, navi, ecc., per un totale di 1500 figure!
Arazzo di Bayeux |
Nell'arazzo si può ammirare anche la cometa di Halley che fu visibile in Inghilterra tra il 1 maggio e il 24 agosto del 1066 e che fu considerata, invano, un presagio di buona sorte per il regno anglosassone! Purtroppo nell'arazzo non ci sono ricami che raffigurano Edyth ma, tra le uniche tre donne presenti, troviamo un'altra regina con lo stesso nome ma moglie del re Edoardo il Confessore precedessore di Aroldo e sorella di quest'ultimo!
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