domenica 7 aprile 2019

Shakespeare and Company

"Dietro di lei, alti fino al soffitto e sconfinati nel retrobottega 
che dava sul cortile interno dell'edificio, 
vi erano scaffali e scaffali con i tesori della libreria"
Ernest Hemingway, Festa Mobile

Shakespeare and Company, Parigi

Il mio blog riparte da qui. Dopo mesi di assenza, un ‘luogo del cuore’ mi ha ridato la voglia di tornare a scrivere e a pubblicare post. Oggi racconto di un posto fantastico, uno di quelli che tutti coloro che amano i libri almeno una volta nella vita dovrebbero visitare! 
Si tratta di Shakespeare and Company una famosissima libreria di Parigi che con il suo fascino tutto bohemien racconta una storia fatta di donne, uomini, pagine, libri ed idee.
Per capire cosa rappresenta occorre fare un salto nel tempo e andare nella Parigi alla fine della prima guerra mondiale...

Shakespeare and Company, Parigi


Sono gli anni ’20 (precisamente il 1919) e Sylvia Beach americana di Baltimora arriva per studiare a  Parigi. Si innamora della città, pensa di portare un pezzo di Francia a New York aprendo una libreria francese nella grande mela ma poi in realtà fa l’esatto opposto: incontra la libraia Adrienne Monnier, diventa la sua compagna e decide di aprire una libreria americana a Parigi, capitale avanguardista per eccellenza. 
Così le due librerie, Shakespeare and Company (aperta prima in Rue Dupuytren, 8 poi in Rue de l’Odeon 12) e  La Maison des Amis des Livre (già famosa per i suoi incontri con gli artisti e per essere la prima libreria a dare in prestito libri), diventano il fulcro della vita culturale parigina in un clima di creatività, innovatività e di indipendenza. 

Shakespeare and Company, Parigi

Sylvia osò tantissimo per l’epoca: con la sua volontà e la sua determinazione pubblicò  a sue spese nel 1922 la versione completa dell’Ulisse di Joyce (nessuno aveva voluto farlo!). Joyce non le fu mai particolarmente riconoscente, ma Sylvia continuò  a dare in stampa libri messi al bando dalla censura. 
In quegli anni la libreria diventò il punto di riferimento e il rifugio artistico di molti intellettuali del tempo, un salotto bohemien che nel sue piccole stanze affollate di libri e scaffali, accoglieva artisti, prestava libri, offriva piccoli spazi anche per dormire.  T.S Elitot, Ezra Pound, Ernest Hemingway, Gertrude Stein, Francis Scott Fitzgerald...…per citarne solo alcuni…  Sylvia e Adrienne non solo vendevano, ma leggevano, promuovevano e fecero di tutto per rendere la lettura accessibile alle donne.
Ma la loro non fu solo una rivoluzione culturale. Fu anche ricerca e libertà di vita, una lotta alla censura fatta da donne che affermavano anche i loro diritti di scelta sessuali e personali. 
L’occupazione nazista in Francia segnò  gli anni più difficili per Sylvia. Le sue amicizie  con intellettuali ebrei e il suo rifiuto di vendere un libro a un ufficiale tedesco, la costrinsero a chiudere la libreria nel 1941 e stipare tutto in un magazzino vicino al suo appartamento. Fu internata per sei mesi in un campo di prigionia e al suo ritorno continuò, in clandestinità, la sua operazione di resistenza culturale. Non riaprì più la libreria. 
Nel 1959 Sylvia scrisse le sue memorie e morì a Parigi nel 1962.


Shakespeare and Company, Parigi

Nel frattempo, nel 1951 George Whitman, americano come Sylvia Beach ma originario del Massachussetts, arrivò a Parigi. Erano gli anni post guerra e la città riprendeva il suo fermento culturale.  Whitman compra libri e li da in prestito agli amici, poi decide di aprire sulla rive della Senna, in rue de la Bucherie, 37,  Le Mistral la sua libreria e in onore di Sylvia successivamente, nel 1964 la chiamerà Shakespeare &  Company.
Seguendo le orme di colei che l'aveva resa un posto unico e ricercato, anche Whitman creò un modello particolare di libreria definita ‘un’utopia socialista travestita da libreria’ frequentata da alcuni tra i più grandi autori del secondo Novecento.
A lui si deve la nascita dei Tumbleweeds ovvero di coloro dormivano e prestavo un po’ del loro tempo di lavoro tra libri e scaffali in libreria e nel frattempo dovevano scrivere una piccola autobiografia anche di una sola pagina.
Oggi la libreria è uno di quei posti che gli amanti della lettura devono assolutamente visitare. Nelle piccole stanze il profumo dei libri è inebriante. Centinaia di testi sugli scaffali e al piano superiore tra libri antichi e usati (la maggior parte sono in inglese) ci sono piccoli angoli ove sedersi per leggere. Il fascino della leggenda è reso anche dai letti messi lì per sedersi, per dormire,  segno che nonostante il tempo che passa nulla è cambiato!
Oggi George Withman non c’è più ma sua figlia Sylvia (poteva non chiamarsi così?) continua con passione ciò che la libreria ha rappresentato continuando a far vivere Shakespeare & Company nella leggenda. Se vi recate a Parigi mettetela tra i luoghi da dover sicuramente visitare!:)


Bibliografia in italiano:
- La libraia di Joyce. Sylvia Beach e la generazione perduta di Noel Riley Fitch - Editore: Il Saggiatore 
- Shakespeare and Company di Sylvia Beach - Editore: Neri Pozza 
- Donne della Rive Gauche. Parigi 1900-1940 di Shari Benstock - Editore: Somara 

Ho conosciuto la Shakespeare & Company grazie a Festa Mobile il romanzo incompiuto di Ernest Hemingway che celebra Parigi in una giornata di festa come un inno alla libertà dell'uomo di pensare, agire ed esprimersi (Editore: Mondadori). Il libro è assolutamente da leggere per chi vuole godere dell’atmosfera bohemien della Parigi degli ‘20  (un capitolo è interamente dedicato alla Shakespeare & Company). Di recente è stato ri-pubblicato con l'aggiunta di racconti inediti (mi toccherà ricomprarlo!!).

Infine vi segnalo Paris was a woman'un film/documentario di Greta Shiller  che racconta delle artiste e intellettuali vissute a Parigi, sulla Rive Gauche tra gli anni Venti e la Seconda Guerra Mondiale!

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