Oggi vi scrivo (in una brevissima sintesi!) l'incredibile storia della porcellana europea raccontata attraverso tre grandi manifatture con nomi provenienti dalle zone di produzione: Meissen (località vicino Dresda nella Sassonia Tedesca), Capodimonte (zona collinare di Napoli) e Sèvres - (comune
francese situato nella regione dell'Île-de-France).
Non sono gli unici marchi del loro tempo, ma sicuramente queste tre grandi 'firme' hanno contribuito in modo determinante a scrivere la storia della porcellana in Europa.
I primi oggetti di questo materiale risalgono al Duecento e grazie a Marco Polo furono importati
dalla Cina in Europa. Molti furono i tentativi europei di riprodurli ma veri risultati si ebbero intorno al 1500 durante la Signoria di Francesco I dei
Medici. In tale epoca fu prodotta un porcellana decorata con motivi color blu
cobalto chiamata Medicea.
Ma il trionfo della porcellana europea doveva attendere
attendere ancora un po’ fino al…
Germania - Meissen
Agli inizi del 1700 lo studioso sassone Johann Friedrich Böttger scoprì la
formula della porcellana grazie ad una fusione di una sostanza denominata
caolino (granuli che cuociono ad alte temperature) e feldspato (un minerale
legante). Il 23 Gennaio del 1710 la Cancelleria di Corte Sassone in un “Decreto di massima urgenza” redatto in
lingua latina, francese, tedesca e olandese, informa della scoperta della
porcellana e della fondazione di una manifattura per la porcellana. Nasce la
fabbrica tedesca di Meissen che
nonostante i severi controlli per evitarne la riproduzione ad opera di altri,
fu la prima ma non l’unica manifattura europea settecentesca.
Attualmente è lo stato della Sassonia a dirigere
l'attività artistica e commerciale e proprio a Meissen nel Museo si può
partecipare ad un percorso didattico illustrativo delle varie fasi della
lavorazione.
Meissen - Collezione privata |
Questa porcellana si riconosce principalmente nel
simbolo composto da spade incrociate (anche con aggiunta di lettere) decorato nelle varie versioni a seconda dell’epoca e degli artigiani.
Proprio la scoperta di Böttger e la produzione a
Meissen, diedero impulso alla produzione di porcellane in tutti i paesi tra cui
in Francia con quella di Sèvres e di
Capodimonte a Napoli fortemente
voluta nel 1738 da Carlo di Borbone unito in nozze con Maria Amalia di
Sassonia, nipote di Augusto il Forte, sostenitore e patrocinatore della
produzione di Meissen.
Francia - Sèvres
Nel 1740 venne fondata una manifattura di
porcellana a Vincennes per volontà di Luigi XV e Madame de Pompadour.
Trasferita poi a Sèvres nel 1756, questa manifattura fu unita ai beni della
Corona nel 1759.
Sévres - Collezione privata |
La struttura fu, col mutare dei regimi politici,
manifattura reale, imperiale e nazionale.
Ancora attiva, la manifattura di Sèvres ha saputo
evolversi coi tempi e la sua produzione è principalmente destinata allo stato,
sebbene l'eccezionale qualità dei prodotti attiri molti collezionisti da tutto
il mondo.
Il suo fascino è dovuto anche ai colori originali:
turchino oltremare, azzurro turchese, verde persiano, giallo giunchiglia, rosa
Pompadour, violetto, e alla purezza e candore della vernice.
Oggi la Manufacture nationale de Sèvres è
oggi un servizio a competenza nazionale del Ministero francese della cultura e
della comunicazione la cui missione è di produrre oggetti di ceramica d'arte,
sia copie di antichi che creazioni moderne, secondo tecniche artigianali (fonte
Wikipedia.it)
Italia -
Capodimonte
Nel solo mese di dicembre del 1743 uscirono dai
forni di Capodimonte 1970 pezzi tra cui tabacchiere coppette, teiere e
caffettiere, piattini e pomi di bastone.
Tra il 1743 e il 1745, Giuseppe Gricc, capo modellatore, creò favolose figurine legate
alla commedia dell’arte italiana, tra cui Colombina, Arlecchino, Pulcinella e
Pantalone.
Statuina di Capodimonte - Collezione privata |
Negli anni la manifattura crebbe ed arrivò ad un
pregio altissimo. Aumentò la produzione e la varietà dei pezzi realizzati ad
opera di artisti artigiani che si tramandavano di padre in figlio la preziosa
arte.
Tra i capolavori realizzati in quel periodo ci fu
il Salottino
di Porcellana della Reggia di Portici inizialmente commissionato per il boudoir
dell'appartamento privato della regina Maria Amalia di Sassonia. Oggi si può ammirare il salottino in una delle sale del Museo di Capodimonte a Napoli.
Statuina di Capodimonte - Collezione privata |
Particolare del Salottino di Porcellana Reggia di Capodimonte, Napoli |
Quando nel
1759, Carlo successe a Filippo V come Re di Spagna diede ordine che
tutta la produzione, artisti e operai inclusi, venissero in blocco trasferiti
presso il Palazzo Reale di Buen Retiro, a Madrid. La fabbricazione continuò molto simile a quella
napoletana, ma pian piano perse smalto e agli inizi dell’800 cessò di
produrre.
A Napoli nel frattempo salì al trono passò il figlio di Carlo, Ferdinando IV Re di Napoli (1759-1816) successivamente Ferdinando I Re delle due Sicilie (1816-1825). Egli volle avviare una nuova produzione di porcellane, cosa che fece nel 1771 nella Reggia di Portici, e successivamente nel Palazzo Reale di Napoli.
A Napoli nel frattempo salì al trono passò il figlio di Carlo, Ferdinando IV Re di Napoli (1759-1816) successivamente Ferdinando I Re delle due Sicilie (1816-1825). Egli volle avviare una nuova produzione di porcellane, cosa che fece nel 1771 nella Reggia di Portici, e successivamente nel Palazzo Reale di Napoli.
Nacque così la Real Fabbrica Ferdinandea le cui
opere furono contrassegnate da una lettera N coronata, in colore azzurro. Il
periodo di maggior splendore fu dal 1780 al 1799 e la produzione era ad opera
di una vera e propria scuola d’arte. In questo periodo fu introdotta anche la
porcellana biscuit cioè un tipo di porcellana opaca (fino ad allora era stata
lucida).
Biscuit di Capodimonte - Collezione privata |
Uno degli capolavori della produzione Ferdinandea fu il Servizio dell’Oca, realizzato per la corte borbonica nell’ultimo decennio del XVIII secolo, così denominato per la forma del pomello che compare sui coperchi delle zuppiere riproducente un bambino che strozza un’oca. Altri pomelli dello stesso servizio, invece, si ispirano alla statua gemella, l’Allegoria del Tempo, che ritrae un fanciullo in atto di coprirsi il volto con una maschera ellenica. Fino all’800 era indicato come “Servizio delle vedute napoletane”(...). Il tema delle vedute era particolarmente appropriato per presentare,
in occasione dei pranzi ufficiali, le bellezze naturali, i monumenti e i siti
archeologici sparsi sull’intero territorio. (fonte sito web del museo).
Quando i francesi, con Giuseppe Bonaparte
instaurarono un governo napoleonico
iniziò la decadenza della produzione. Le attrezzature furono vendute a privati
che continuarono l’attività grazie agli
artisti napoletani capaci di inventare nuovi stili rappresentando scene
di napoletanità.
Nel 1821 Carlo Leopoldo Ginori Lisci, erede della
prestigiosa Porcellana Ginori a Doccia (fondata
nel 1737) acquista i modelli di
Capodimonte e della Real Fabbrica Ferdinandea, con diritto alla riproduzione
del marchio (la N coronata).
Con l’Unità d’Italia la produzione di Capodimonte ebbe
un periodo di decadenza fin quando nella metà dell’800 nacquero le prime
fabbriche artigianali a carattere familiare. Ciò permise alla zona di mantenere
viva la sua tradizione artistica, fiorente ancora oggi e famosa per i suoi
fiori in porcellana.
Conoscere un marchio...:
Esistono più di 2000 marchi di porcellane! Il marchio permette di individuare la manifattura e in molti casi anche l’artista che ha eseguito l’oggetto. La stessa produzione può avere diversi marchi a seconda dell’epoca di produzione, firma dell'artista, etc!!
Sul mercato ci sono tante imitazioni che a dire il vero hanno comunque pregio, poichè spesso si tratta di oggetti creati comunque tra l'800 e il 900.
Cercare la provenienza di un determinato oggetto non è cosa facile ma neanche impossibile! Ci sono guide ai marchi che possono essere d'aiuto anche se alle volte anche con quelle tutti i dubbi purtroppo rimangono!
Un oggetto è bello a prescinre da tutto! Ovviamente la tracciabilità di una produzione fa la differenza poichè accerrta il valore storico, artistico ed economico del prodotto!
Gentilissimi, possiedo un bel servito di tazze degli anni '20, completo, con belle figure colorate, il materiale è sicuramente porcellana, sul fondo della tazze ci sono dei numeri impressi, sul fondo della teiera, della zuccheriera e della lattiera anche dei marchi in oro, piccolissimi e indecifrabili, come potrei fare a sapere il marchio, l'origine e il valore di questo servito? Io sono della provincia di Firenze e mia nonna, che mi ha lasciato il servito, era amica di alcune operaie della Richard Ginori negli anni '20 e '30, avevo pensato che il servito potesse averlo acquistato nella storica fabbrica ma il marchio non mi sembra della Ginori. Grazie, saluti. Viviana Ventisette
RispondiEliminaCiao Viviana, io sono un appassionata delle porcellane ma non è sempre facile individuare l'esatta provenienza! Posso comunque cercare di aiutarti nell'identificazione del marchio attraverso i testi e i canali che utilizzo di solito io. Mandami una mail con una foto del fondo di cui parli all'indirizzo valeria_a@yahoo.com e ...vediamo se riusciamo nell'impresa!!:)
RispondiEliminaAspetto tue notizie!
Ciao Miss Jane ho acquistato in un mercatino di vecchie cose dei barattoli da cucina d'epoca (farina zucchero caffe e the) made in france. Il prezzo era molto contenuto e per questo li abbiamo acquistati insieme con mio marito ma ora mi incuriosisce sapere di che epoca sono. posso postari la foto su facebook? Grazie e mille Marina
RispondiEliminaCiao Marina,
RispondiEliminapuoi inviare una foto a valeria.altiero@gmail.com
Spero di riuscire ad esserti utile e che il marchio sia tra quelli che ho nel mio archivio!
Aspetto tue notizie:)
Ciao