Alle volte nella vita avvengono strane coincidenze. Stamane ho scritto questo post riguardo La strada delle legioni di Paolo Ciampi, un libro che ho letto quest'estate, e, nell'attesa di pubblicare il post ho aperto come al solito le pagine dei giornali on line. Il titolo di una notizia ha attirato la mia attenzione: Gran Bretagna pronta a costruire muro anti-immigrazione a Calais (da Repubblica.it del 07/09/2016). Incredibile, a distanza di 2000 anni come torna, nostro malgrado, il corso della storia!
Ecco il mio post...
"TRAHIT SUA QUEMQUE VOLUPTAS: ciascuno la sua china, ciascuno il suo fine, la sua ambizione se si vuole, il gusto più segreto, l'ideale più aperto.
Il mio era racchiuso in questa parola: il bello, di così ardua definizione a onta di tutte le evidenze dei sensi e della vista.
Mi sentivo responsabile della bellezza del mondo.
Volevo che le città fossero splendide, piene di luce, irrigate d'acque limpide,popolate da esseri umani il cui corpo non fosse deturpato né dal marchio della miseria o della schiavitù, né dal turgore di una ricchezza volgare; che gli alunni recitassero con voce ben intonata lezioni non fatue; che le donne al focolare avessero nei loro gesti una sorta di dignità materna, una calma possente ; che i ginnasi fossero frequentati da giovinetti non ignari dei giochi né delle arti; che i frutteti producessero le più belle frutta, i campi le messi più opime".
Mi sentivo responsabile della bellezza del mondo.
Volevo che le città fossero splendide, piene di luce, irrigate d'acque limpide,popolate da esseri umani il cui corpo non fosse deturpato né dal marchio della miseria o della schiavitù, né dal turgore di una ricchezza volgare; che gli alunni recitassero con voce ben intonata lezioni non fatue; che le donne al focolare avessero nei loro gesti una sorta di dignità materna, una calma possente ; che i ginnasi fossero frequentati da giovinetti non ignari dei giochi né delle arti; che i frutteti producessero le più belle frutta, i campi le messi più opime".
Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano, Einaudi, 1974
Publio Elio Traiano Adriano noto semplicemente come Adriano è stato un imperatore romano della dinastia degli imperatori adottivi che regnò dal 117 alla sua morte, 138 d.C.
Adriano ebbe una complessa e contrastante personalità. Letterato, musicista, architetto, esteta raffinato, ammiratore della civiltà greca, uomo dissoluto, tormentato, egoista ma come imperatore giovò molto allo Stato romano per la sua politica di pace esterna e interna e la sua saggezza amministrativa.
Il Vallo di Adriano, fortificazione difensiva nell'Inghilterra settentrionale, fu emblema del suo periodo. Venne costruito per prevenire le incursioni delle tribù dei Pitti che calavano da nord e rappresentava l'estrema frontiera dell'impero, il limite oltre il quale c'erano solo i barbari.
Hadrian's Wall |
Adriano, al termine della conquista sull'isola nella prima metà del II secolo d.C., fece costruire questa imponente fortificazione in pietra come confine tra la provincia romana occupata della Britannia e la Caledonia. Questa fortificazione difatti, divideva l'isola in due parti. La costruzione ebbe inizio tra il 122 e il 125 e venne completata nel giro di dieci anni dai soldati di tutte e tre le legioni occupanti.
Tra il 142 e il 144 D.C. con lo scopo di rimpiazzare il Vallo di Adriano fu costruito il un altro muro, quello Antonino più piccolo (lungo circa 40 miglia romane) posto a circa 160 km a nord di quello di Adriano. Il vallo fu abbandonato dopo solo 20 anni dalla costruzione, quando nel 164 le legioni romane si ritirarono a sud del Vallo di Adriano.
La fine dell'impero romano decretò anche la fine del muro di Adriano e molte delle pietre dell'originaria costruzione furono impiegate per altre edificazioni.
Ho seguito l'Hadrian Wall grazie ad un libro: La strada delle legioni di Paolo Ciampi, edizioni Mursia. Leggerlo è stato come fare viaggio virtuale coast to coast sulle tracce della storia seguendo il percorso vero dell'autore lungo il Vallo. La linea di confine era formata da due elementi principali: il muro e il vallo che attraversavano l'Inghilterra da una costa all'altra per 120 km (pari a 80 miglia romane) da Wallsend, sul fiume Tyne, alla costa del Solway Firth. L'autore attraversa luoghi leggendari che nel loro silenzio raccontano una storia, anzi no, tante storie di quelli che lo hanno voluto, costruito e difeso. Un viaggio bello, affascinante, di paese in paese, di terra in terra tra creste rocciose, brughiere, pascoli e paludi per scoprire segreti e leggende di questo maestoso, evocativo e misterioso muro.
"Di qua tutto il mondo di Roma, immenso. Oltre i mari, oltre le pianure, fino alle sabbie roventi dei deserti. Fin dove si è insediato l'uomo che può dirsi uomo. L'uomo figlio di civiltà.
Di là: quello che rimane fuori dell'impero. Distese ghiacciate, nebbie, poveri villaggi accampamenti. I barbari"
(tratto da La strada delle legioni di Paolo Ciampi, Mursia, 2015)
L'Hadrian Wall è dal 1987 un sito Unesco ed è classificato come sentiero di interesse nazionale dal National Trail. Il libro offre spunti e suggerimenti e curiosità per organizzare un viaggio (originale il numero scelto per la linea bus che percorre il muro: AD122!!.)
Devo dire che questo libro mi è piaciuto molto. Forse perché probabilmente se fossi stata lì lo avrei scritto anch'io, magari non bene così, ma anche solo ascoltare il viaggiatore nell'assoluto silenzio della lettura ha soddisfatto il mio desiderio!:)