La notte tra il 5 e il 6 gennaio è la dodicesima notte dal Natale.
Nell’Inghilterra elisabettiana era una notte dedicata al divertimento e
all’allegria che segnava la fine della stagione natalizia. Era un tempo
dedicato all’inversione sociale in cui veniva eletto un re che sovrintendeva al
disordine caratterizzato da danze, maschere, gioco d’azzardo e travestimenti. I dodici giorni erano il fulcro di una stagione che andava dal 25 dicembre all'Epifania del 6 gennaio.
Storie affascinanti sulla dodicesima notte provengono da molti paesi: dal
Medio Oriente ‘patria’ dei Magi le cui palme si piegarono per indicare loro la strada da seguire, alle cerimonie mascherate svizzere, austriache e
tedesche propiziatorie per scacciare streghe e spiriti maligni con figure
vestire da diavoli e da streghe che vagano per le strade e spazzano la soglia e le
stalle con le loro scope per allontanare i demoni.
Twelfth Night, by Isaac Cruikshank**(1794) |
In Spagna la vigilia del giorno dei Los tres rejes Magos è il momento in cui i bambini lasciano qualcosa da mangiare fuori le loro case per i re in cambio di doni.
Per commemorare la visita del magi, che portavano i doni al Bambino Gesù,
l’Epifania è diventata il giorno
cui fare i regali in particolar modo ai bambini.
In Francia, nel Medioevo, per i festeggiamenti della dodicesima
notte veniva preparato un dolce chiamato Gateaux
des Rois o Dolce della Fava dall’usanza di nascondervi una fava o un fagiolo.
La persona che trovava la fava veniva eletto re e presiedeva ai festeggiamenti.
Anticamente la dodicesima notte
dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura,
attraverso la figura pagana di Madre Natura. I Romani credevano che in queste
dodici notti, figure femminili volassero sui campi appena seminati per
propiziare i raccolti futuri. A guidarle secondo alcuni era Diana, dea lunare
legata alla vegetazione, secondo altri una divinità minore chiamata Satia (sazietà)
o Abundia (abbondanza). La
Chiesa condannò con estremo rigore tali credenze, definendole
frutto di influenze sataniche. Queste sovrapposizioni diedero origine a molte
personificazioni che sfociarono nel Medioevo nella nostra Befana, il cui aspetto,
benché benevolo, è chiaramente imparentato con la personificazione della strega
(tratto da wikipedia.it)
Twelfth Night, by George Cruikshank*** London, England, 1845 |
Alla conquista normanna risale un antichissima tradizione della corona
britannica legata alla messa del giorno dell’epifania.
Il 6 gennaio, durante la santa Comunione nella cappella reale di Saint’
James Palace, due uscieri al posto del sovrano, portano oro, incenso e
mirra come doni offerti, secondo la tradizione, dai magi a Gesù bambino.
Anticamente i re partecipavano di persona a questa cerimonia fin quando,
Giorgio II, sconvolto per la morte di sua figlia principessa Carolina, i cui
funerali si sono svolti alla vigilia dell'Epifania nel 1758, incaricò il suo
deputato Lord Chamberlain a portare le offerte.
Al giorno d'oggi, le offerte sono fatte da due Signori uscieri della
Regina, abbigliati con abiti di sevizio, scortati alla Royal Closet nella
Cappella Reale da un distaccamento di guardia del corpo della Regina che entra
nella cappella, seguito da un corteo di bambini e Signori della Cappella Reale
e i sacerdoti.
L’altare è adornato con un frontale di bianco e oro e con tre piatti
d’argento dorato per l’elemosine.
Mentre il coro canta un inno un corteo si forma
nel vestibolo e il Sagrestano conduce i due uscieri, uno
con un vassoio d'argento dorato con venticinque sovrani e l'altro un
vassoio con incenso e mirra.
Dopo la cerimonia, l'incenso viene inviato ad una chiesa,
mentre la mirra viene mandata a Nashdom Abbey, una comunità benedettina
anglicana, che la mescola con quella di sua preparazione.
Fino al 1859, queste spezie erano presentate in sacchetti di seta, posti
su di una scatola di altrettanta seta. Una terza borsa conteneva un sacchetto con un
piccolo rotolo di foglia d'oro. Su proposta del Principe Consorte l'oro fu
sostituito da 25 nuovi sovrani che vengono convertiti in valuta corrente e
donati ad un fondo di beneficenza gestito dalla Cappella Reale.
Title page from First Folio (Wikipedia.en) |
Molta della notorietà e della leggenda intorno alla notte della viglia dell'Epifania è dovuta a William Shakespeare che scrisse tra il 1599 e il 1601 una commedia in cinque atti dal titolo La dodicesima notte
o Quel che volete ( Twelfth Night, or
What You Will). Tra le varie ipotesi letterarie vi è quella che ipotizza la prima rappresentazione teatrale dell'opera il
giorno dell’Epifania del 1601. Le sue origini letterarie della commedia derivano da Gli ingannati,
un'opera italiana allestita a Siena dall'Accademia degli Intronati nel
1531.
Ambientata nell'antica regione balcanica dell'Illiria, Twelfth Night racconta una
storia di amori e inganni, nella quale i gemelli Viola e Sebastian, a seguito
di un naufragio, si trovano a conoscere il Duca Orsino e la dama Olivia.
Orsino e Viola Frederick Richard Pickersgill* (1820 - 1900) |
(...)
Una sala nel palazzo del Duca
Musica. Entrano
Orsino, Duca di Illiria, Curio e altri
Duca: Se la musica è cibo dell'amore suonatene in
eccesso, così che, ormai sazia, la mia fame si plachi e muoia. Quel motivo
ancora, dalla cadenza che si spegne al fondo; mi giunse all'orecchio simile a
un dolce stormire che respira su un cespuglio di viole la cui fragranza esso
carpisce ed effonde. Basta, basta così; più non è dolce come prima lo era. O
spirito d'amore, così pungente tu sei, e vorace, che se pur'anche tutto
accogliere potresti, come il mare, ad ogni slancio, ad ogni audacia sbarri la
strada e lo svilisci, e in un solo momento lo distruggi. Tante sono le forme
che l'amore crea, che l'amore stesso è fantasia.
[William Shakespeare, La dodicesima notte, traduzione di Nicoletta Rosati
Bizzotto, Newton, 1990]
*Frederick Richard
Pickersgill (1820 - 1900) è
stato un pittore inglese e illustratore di libri. Nato in una famiglia di
artisti, è stato ammesso alla Royal Academy Schools nel 1840. Realizzò alcune
illustrazioni di libri per le opere di John Milton e di Edgar Allan Poe.
**Isaac Cruikshank (1764-1811), fu un pittore e caricaturista
scozzese, nato a Edimburgo ebbe notorietà per la sua satira sociale e
politica.
**George Cruikshank (1792 –1878), figlio di Isaac, è stato un illustratore inglese. Fu definito il moderno "Hogarth" dai suoi contemporanei. Le sue illustrazioni per i romanzi di Charles Dickens e di molti altri autori, gli procurarono grande fama durante l'epoca in cui visse.
**George Cruikshank (1792 –1878), figlio di Isaac, è stato un illustratore inglese. Fu definito il moderno "Hogarth" dai suoi contemporanei. Le sue illustrazioni per i romanzi di Charles Dickens e di molti altri autori, gli procurarono grande fama durante l'epoca in cui visse.
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