domenica 23 settembre 2012

Storia d'autunno - Le quattro stagioni di Boscodirovo



"Primulina coglieva i frutti più vicini alla terra, mentre il papà abbassava i rami più alti con il suo bastone da  passeggio". 
Tratto da "Storia d'Autunno", Jill Barklem,  Edizioni EL, 2009.


I topolini di Boscodirovo vivono nel bel mezzo di una campagna sull’altra riva del ruscello. Conducono una vita semplice basata sui valori tradizionali. La loro è una comunità molto unita. Le loro giornate si svolgono secondo i ritmi semplici della civiltà contadina: sono sempre indaffarati, sanno utilizzare al meglio ciò che ogni stagione ha da offrire, sfruttano l'energia dell'acqua e del vento, usano con fantasia ingredienti naturali e genuini, fanno provviste per il lungo inverno, preparano deliziose marmellate e amano festeggiare le ricorrenze durante le stagioni!! 

mercoledì 19 settembre 2012

L'Equinozio d'autunno nelle tradizioni celtiche


Autunno
L'arrivo dell'Autunno era celebrato dai Celti con riti e tradizioni.  Ho provato a ricostruire un po' il percorso storico di questa celebrazione, senza avere mail la pretesa di essere esaustiva sulla materia. Per tutti gli approfondimenti rimando come sempre al web, fonte inesauribile di sapienza e conoscenza per tutti noi! 

L’inizio della stagione viene scandita dall’Equinozio d’autunno evento che astrologicamente avviene verso il 22 / 23 settembre. La parola "equinozio" deriva dal latino "equi -noctis" e significa "notte uguale" al dì ma al contrario della stagione primaverile ora le tenebre iniziano a prevalere  sulla luce.
Gli equinozi di marzo e settembre sono i due giorni dell'anno nei quali hanno inizio primavera e autunno: quello autunnale segna la fine della stagione dei frutti che ormai maturi vanno raccolti per le provviste invernali.


Nelle religione pagane e neo pagane, il ciclo naturale delle stagioni viene rappresentato dalla Ruota dell’anno con la celebrazione di otto sabba di cui quattro considerati maggiori e quattro minori. In pratica si tratta di una visione della natura ciclica ove lo scorrere del tempo è visto come una ruota che ciclicamente ripropone la vita nella nascita, crescita, declino e morte.
Il calendario celtico, infatti,  faceva cominciare il giorno dal tramonto, l'anno dall'inizio dell'inverno. I vari cicli si riflettevano gli uni negli altri, seguendo tutti quanti uno stesso orientamento che procedeva immancabilmente dal sottosuolo alla superficie, dal freddo al caldo, dal buio alla luce e, in definitiva, dalla morte alla vita.  
Nel calendario agricolo contadino delle antiche popolazioni, l’equinozio autunnale veniva festeggiato col nome di Mabon il giovane dio della vegetazione e dei raccolti.

La celebrazione di Mabon rientra tra i sabba cosidetti minori che celebravano i solstizi e gli equinozi: gli altri tre sono Yule celebrato attorno al 21-22 dicembre - Ostara celebrato attorno al 22-23 marzo - Litha celebrato attorno al 21-22 giugno. 
Mabon era dunque una festa di ringraziamento per i frutti della terra e sottolinea la necessità di dividerli con gli altri per assicurarsi la benedizione del Dio e della Dea durante i mesi invernali.
Nella mitologia celtica Mabon ("giovane uomo" o "figlio divino" il cui nome deriva dal dio celtico Maponos), dio gallese della giovinezza, della vegetazione e dei raccolti, era figlio di Modron e di Mellt. Era un dio della caccia, il cui culto era diffuso in tutta la Britannia settentrionale. 
Secondo la leggenda Mabon fu rapito alla madre tre giorni dopo la nascita venne imprigionato per lunghi anni fino al giorno in cui fu liberato da Re Artù e dai suoi compagni
"Secondo la studiosa di mitologia celtica M. J. Green, il mito di Mabon è associabile all'Apollo Maponus delle iscrizioni romano-britanniche, che lei definisce "Apollo celtico", il cui culto era praticato dai legionari romani di presidio al Vallo di Adriano. Alcuni lo ritengono accostabile a Demetra o a Persefone a causa delle forti analogie presenti in questi miti. Probabilmente il mito scaturì dal carattere mitologico assegnato nel tempo ad un antico condottiero. Probabilmente una figura equivalente è il dio irlandese Aengus". (fonte Wikipedia)
All'equinozio d’autunno sono dunque associate le feste del raccolto con abbondanza di cibo e bevande: ci sono resoconti di feste in cui venivano consumate intere botti di vino e birra. Era questo il momento di ringraziamento agli dei per i loro doni che costituivano la riserva di provviste da conservare per sopravvivere al lungo e rigido inverno. Le feste per tali popolazioni contribuivano a tenere unita una tribù e consolidare lo stato sociale degli individui. Solenni cerimonie religiose officiate dai drudi si affiancavano a giochi, gare e danza intorno al fuoco.

Mora selvatica
La pianta sacra dell’Equinozio era la mora selvatica  sostituto della vite nel simbolismo agrario nordico.
I sabbat ed alcune feste cristiane hanno molte similitudini e non è escluso che le date per le celebrazioni cristiane fossero decise in base a diversi motivi, non ultimo la necessità di competere con le precedenti e molto sentite festività pagane.  È il caso ad esempio del Natale fatto coincidere con il precedente Dies Natalis Sol invictus, o alle feste di Ognissanti e celebrazione dei defunti, fatti coincidere con il capodanno celtico di Samhain.

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Tradizioni e consigli per celebrare l'Equinozio
Una pratica tradizionale nelle culture pagane, è passeggiare attraverso luoghi selvatici, raccogliendo baccelli (o castagne) e piante secche, che poi vengono utilizzati per decorare la casa. I cibi tipici di Mabon consistono in frutti del tardo raccolto (cereali, frutta, verdura, grano, zucchine al forno e fagioli) (fonte Wikipedia).
Per celebrare questo periodo si può organizzare al tramonto per salutare il Sole e ringraziare la Madre Terra una piccola festa tra amici preparando prodotti di stagione e vino e addobbando la tavola con foglie, noci e frutti di stagione. 
Ricette e consigli per una cena.

giovedì 13 settembre 2012

Un luogo chiamato Jane


Prendo spunto dal Jane Austen Festival  che da domani fino al 22 settembre si tiene a Bath e vi mostro questa graziosa cartolina che mostra il percorso storico letterario di questa scrittrice nella Bath degli inizi dell'800.
Il Jane Austen Festival ripercorre la vita dell'autrice, ripropone i suoi romanzi e regala un viaggio attraverso gli usi e costumi dell'epoca Regency. 

I luoghi di Bath dedicati a Jane Austen


Nel 1799 Jane visitò Bath e alloggiò da suo fratello al 13 di Queen Square. Successivamente vi si trasferì con la famiglia  dal 1801 al 1806. Gli Austen vissero in diverse case: la prima fu il n. 4 di Sidney Place di fronte ai Sidney Garden che li ospitò per i primi tre anni di permanenza nella cittadina che all'epoca era già una famosa città termale. Qui Jane scrisse I Watson, rimasto incompleto, e lavorò ad alcune modifiche di Susan. A Bath il padre morì improvvisamente nel 1805, lasciando la moglie e le due figlie in precarie condizioni finanziarie. Fu sepolto nella chiesa di St Swithin, dove il rev. Austen ebbe il suo primo incarico di pastore e dove aveva sposato Cassandra Leigh nel 1764.
Bath è menzionata in ognuno dei romanzi della Austen: in particolare in  Northanger Abbey and Persuasion.

Immagine del Festival tratta visithbath.info
Il Festival è il grande omaggio di Bath alla sua scrittrice. Sfilate storiche, concerti, danze, parate e ricostruzioni    storiche si susseguono per chi la ama, legge i sui romanzi e non smette mai di sognare!
Thank you Jane!


giovedì 6 settembre 2012

Viaggio in Sassonia

Il programma dell'insolito viaggio estivo quest'anno ci ha condotti nella ex Germania dell'Est.
Il gruppo di partecipanti, composto da otto adulti e due bambini, ha seguito l' itinerario che in questo post vi racconto attraverso brevi descrizioni e alcune delle foto scattate.
Arrivo a Lipsia, città base per le nostre passeggiate nella parte della Sassonia denominata 'Svizzera tedesca' caratterizzata da bellissimi panorami, paesi medievali e città storiche.
Prima tappa è stata l'imponente  fortezza di Festung Koenigstein che troneggia sulla città di Königstein. L'impianto difensivo è ben conservato e osservando  le caditoie e il ponte levatoio ci si rende conto del perchè un tempo fosse inespugnabile. Qui fu imprigionato Johann Friedrich Böttger, alchimista e inventore della porcellana di Meißen. La passeggiata lungo il parapetto e di circa 2 Km e permette di vedere un panorama mozzafiato sul fiume e le valli sottostanti.


La fortezza dall'alto (fonte Wikipedia)

Le imponenti mura della fortezza viste dal basso

Panorama visto dalla fortezza

' Curioso' interno del ristorante sito nella fortezza
Il programma  del giorno successivo ci ha condotto a Meissen cittadina famosa in tutto il mondo per la produzione della storica ceramica. Meißen è anche conosciuta con il soprannome di "culla della Sassonia". 
La cittadina è dominata dal castello di Albrechtsburg, un capolavoro architettonico che, insieme al Meißner Dom, costituisce uno dei più rappresentativi monumenti architettonici di questa regione.
La Porcellana di Meissen o anche "Porcellana di Dresda" è stata uno dei primi esempi europei di produzione della porcellana, per tipo e modalità tecniche realizzative, sviluppata dal 1708 da Ehrenfried Walther von Tschimhaus e dal suo successore Johann Friedrich Böttger. Il primo laboratorio e la "Real Fabbrica di Porcellane" furono istituiti nel 1710, dentro il castello di Albrechtsburg di proprietà del regnante di Meissen, Nel 1861, la produzione venne spostata a Triebisch, nella valle di Meissen, dove la sede ufficiale della fabbrica di porcellane di Meissen si trova tutt'oggi. Al suo interno oltre al bellissimo museo con dei veri capolavori esposti, si trova anche un piacevole percorso didattico per adulti e piccini, che ci ha accompagnato a conoscere la produzione e la decorazione di queste celebri porcellane. 

Albrechtsburg Meissen

Meissen - Via cittadina

Meissen - Caratteristico negozio

Foto di un caffè letterario nei pressi di Meissen


Vicino Meissen si trova lo splendido castello di Moritzburg dedicato al duca Moritz, che nel 1542 si fece costruire una residenza di caccia alle porte di Dresda. Moritzburg è il  castello più spettacolare della Sassonia interamente circondato dalle acque. Nel 1723 Augusto il Forte ne affidò la ristrutturazione all’architetto Matthäus Daniel Pöppelmann, autore dello Zwinger di Dresda, con il compito di realizzare una residenza adatta all’organizzazione di memorabili feste!

Moritzburg

Altra tappa d'obbligo di questo breve ma intenso viaggio nella regione della Sassonia è stata la città di Dresda luogo in cui la notte che tra il 13 e il 14 febbraio del 1945 avvenne il bombardamento da parte delle truppe alleate che la rasero al suolo. Buona parte del centro storico di Dresda è stato irrimediabilmente perduto e gli ampi spazi dovuti alle demolizioni postbelliche sono stati 'riempiti' sino agli anni ottanta del secolo scorso da edifici nuovi. Alcuni importanti monumenti, anche grazie al reperimento di documentazioni d'archivio cartacee e fotografiche, sono stati ricostruiti "com'erano e dov'erano" ma il processo di ricostruzione è stato decisamente parziale e lento.

Il castello barocco "Zwinger"

Ultima tappa del nostro viaggio è stata la deliziosa cittadina di Wittembreg la cui fama è interamente collegata alla vita di Martin Lutero e alla polemica sorta a seguito delle 95 tesi che egli  pubblicò nel 1517 contro la vendita delle indulgenze in Germania e in altre parti d'Europa. Lutero affisse le tesi sul portone della Cattedrale di Wittemberg come forma di protesta contro la Chiesa. Fu l'inzio della Riforma Protestante che portò alla nascita del protestantesimo.

Portale della cattedrale ove furono affisse le tesi di Lutero

Nella dimora di Martin Lutero che ospita oggi un interessante museo ricco di cimeli storici dell'epoca luterana si trova tra l'altro la famosa prima traduzione della Bibbia in tedesco realizzata da Martin Lutero tra il 1522 e il 1534. L'opera è considerata fondamentale nello sviluppo della moderna lingua tedesca.

Dimora di Lutero oggi museo

La Bibbia tradotta da Lutero
Infine ho fotografato alcuni negozi che hanno colpito la mia fantasia! Preciso che le foto pubblicate, escluso quelle di cui cito la fonte, sono state scattate da me per solo scopo turistico.

Esterno di un negozio nel centro di Wittemberg

Esterno di un negozio  nel centro Wittemberg
Ristorante a Pirna

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lunedì 3 settembre 2012

Castelli da sogno...


Leeds Castle - Kent (Inghilterra)


Un castello da favola immerso nella contea del Kent, una delle più belle e suggestive dell'Inghilterra Auteniana.
Leeds Castle venne costruito nel 1119 dai Normanni e fu residenza reale, prigione e fortezza. In oltre 1000 anni di storia è stato la residenza delle più importanti regine medievali, tra cui la prima moglie di Enrico VIII, Caterina d'Aragona. Il laghetto su cui sorge il castello è circondato da giardini, prati verdissimi e una vasta tenuta boschiva. La perfetta scenografia ha da sempre suggerito il Castello di Leeds come ambientazione naturale per le sontuose ed esclusive feste della monarchia ed anche l'ultima proprietaria, l'ereditiera americana Lady Baillie, lo aveva scelto come principesca casa di famiglia e luogo deputato alle feste.
Ho visitato questo castello poco prima di Natale: gli interni e le sale interamente addobati! Dal bagno delle Fate alla sala della regina di ghiaccio, non mancavano in ogni stanza alberi di natale vittoriani e decorazioni di ogni genere. Splendida la tavola apparecchiata con decorazioni floreali e la stanza degli gnomi.!! Da vedere!!!

domenica 2 settembre 2012

The World Urban Forum 6



A Napoli  il mondo sta discutendo delle città del futuro al World Urban Forum, il convegno internazionale istituito da UN-Habitat, l’Agenzia delle Nazioni Unite per gli Insediamenti Umani con sede a Nairobi.
Il Forum si svolge ogni due anni in una città diversa e rappresenta un evento di richiamo di un gran numero di esperti da tutto il mondo.
Si discute e si esaminano le implicazioni della crescita demografica nei contesti urbani e si cercano nuove forme e nuove pratiche di miglioramento della qualità della vita, intesa in senso lato come benessere economico e realizzazione personale attraverso processi di urbanizzazione sostenibile.

I temi di questa sesta edizione del forum sono:
- Pianificazione urbana: istituzioni e regolamentazione. - Miglioramento della qualità della vita
- Equità e prosperità: distribuzione della ricchezza ed opportunità
- Produttività delle città: città innovative e competitive
- Mobilità urbana, energia e sostenibilità ambientale


Stamane al WUF ho assisito ai lavori della Gender Equality Action Assembly.
All'Assemblea hanno partecipato donne delegate da tutto il mondo. Si è discusso dei risultati ottenuti e le sfide intraprese a favore dell'uguaglianza di genere e della promozione dell'Empowerment economico nelle città per valutarne tendenze ed implicazioni per uomini, donne, ragazzi e ragazze: un invito globale a fare di più e fare meglio e a dar voce a quanti sono seriamente impegnati a rendere il progresso un programma sostenibile dell'economia mondiale.
Per saperne di più sull'organizzazione del WUF ecco i principali link:

UN_HABITAT
WUF
WUF (it)

sabato 1 settembre 2012

Settembre

Diario di campagna - Edith Holden - Mondadori, 1979

Sopratutto amo il giallo di Settembre,

I mattini con ragnatele imperlate di rugiada,


Giorni pensosi immobili, 


Schiamazi di corvi neri, foglie ramate, 


Stoppie punteggiate di covoni.


Più dello sfrenato fulgore della primavera


Alla mia anima si addice l'autunno

Alexander Smith 
(Poeta scozzese 1830 - 1867)


I° Settembre 1906
"E il giorno più caldo sinora avuto, e anche il terzo di sole splendente. Sono andata in bicicletta a Dublane, passando per Doune, attraverso una regione ricca di boschi, ondulata, con basse colline e bei panorami in lontananza. Per gran parte del percorso, la strada seguiva il corso serpeggiante del Teith. Si è cominciato a mietere nei campi di avena".

Il testo e la poesia sono tratti da "Il Diario di campagna di una signora inglese del primo novecento" - scritto da Edith Holden nel 1906 e pubblicato in Italia da Mondadori nel 1979.


Dublane (Scozia) vista dal fiume (Wikipedia)

Immagine del fiume Teith (Wikipedia)